Per scrivere gli ultimi pensieri leggeri dell’anno basterebbe fare il copia incolla dei vecchi pezzi scritti nei giorni passati. Sì, forse sarebbe meglio che annoiarvi con i soliti discorsi, fatti e rifatti da qualche mese ad oggi. Ma siccome sono un rompiscatole cronico e oltretutto ridondante, cioè, per spiegarmi meglio: ripetitivo, ancora una volta non posso esimermi da commentare le gesta della nostra amata Fiorentina. Un altro pareggio a Genova contro il grande ex Cesare Prandelli, che ce l’ha messa tutta a far vincere la sua ex squadra, ma non ci è riuscito. Il Genoa è la terza peggior difesa del campionato, dato che non è servito a niente, o meglio è servito per dare alla Fiorentina tante palle gol, nessuna di queste però si è trasformata in rete. La crisi di Simeone è nota e sta diventando parossistica. Il gol sbagliato a pochi secondi dall’inizio del match sugli sviluppi di un calcio d’angolo ha fatto sobbalzare tutti, tifosi viola e non. Troppa voglia di fare, troppa tensione, troppe pressioni, un cocktail che non aiuta l’argentino. Proprio per questo occorre intervenire sul mercato velocemente. Dare a Pioli un’alternativa, un uomo che riesca a risvegliare un reparto offensivo dal quale ci si aspettava fuoco e fiamme ad inizio anno e che invece per adesso si è rivelato un mezzo flop. Simeone, Chiesa e Pjaca insieme fanno contare solo otto reti: una miseria. Per fortuna che sono arrivati sei centri di Benassi, uno dal gol facile, ma non certo un bomber. I numeri che vanno osservati sono quelli dei gol totali: solo 25. Se la compagine di Pioli avesse messo in fondo al sacco qualche rete in più, adesso la classifica sarebbe stata sicuramente più interessante. Purtroppo invece il decimo posto al giro di boa fissa la Fiorentina nell’anonimato, in scia del settimo posto. La gara di Marassi, dopo quella contro il Parma lascia la bocca amarissima. Al di là degli errori od orrori (chiamateli come vi pare) di Simeone, ma mettiamoci pure il palo di Chiesa. Resta la buona sorte che ancora una volta ha girato le spalle ai ragazzi in maglia viola. Il palo di Mirallas, ma soprattutto un altro arbitraggio da rivedere. Per Santo Stefano Fabbri non aveva concesso un rigore per un fallo di mano del difensore del Parma Bastoni, nonostante la revisione al VAR. Ed è successo ancora una volta con Massa che non ha ritenuto di concedere la massima punizione per un evidente tocco a braccio allargato del genoano Veloso. Questione di punti di vista, che variano dallo Juventus Stadium (si riveda i penalty concessi a Juve e Samp da Valeri) al Luigi Ferraris. Questione di fortuna e di un’uniformità decisionale che non esiste. Se ci fossero stati altri arbitri magari la Fiorentina avrebbe ricevuto due rigori e le ultime due partite avrebbero potuto prendere pieghe diverse. Così non è stato e non resta altro che Pioli espulso per proteste e un solo punto in due partite. Adesso appuntamento fissato il 13 Gennaio. Il 2019 si aprirà a Torino contro i granata. I viola inizieranno la loro avventura in Coppa Italia contro la squadra di Mazzarri. Passare il turno sarebbe fondamentale per iniziare l’anno senza polemiche. Poi una settimana dopo al Franchi arriverà la Samp di Quagliarella. Allora speriamo che nel sacco della befana ci sia un bel regalo per Pioli e per i tifosi della Fiorentina. Buon 2019!