Il gol di Chiesa sul finire della gara del Meazza fa trascorrere un felicissimo Natale a Firenze. Ci voleva. Pioli e i suoi bissano la vittoria nel derby e lo fanno nella gara più importante per la corsa all’Europa. Battere il Milan, pur in crisi di gioco e di giocatori, nella tana del diavolo è e resterà sempre un’impresa e questo ha fatto la Fiorentina. A tutto poi va aggiunto il senso di rivalsa che c’era per i fatti accaduti quest’Estate: l’esclusione dei rossoneri dalle competizioni europee, poi cancellata con la sentenza del TAS di Losanna; uno smacco che ancora deve esser digerito dagli sportivi di fede gigliata. Se alla gioia del colpo grosso in Lombardia si somma anche questo, il trionfo di sabato pomeriggio è ancora più bello. E poi c’è la classifica, che improvvisamente torna a sorridere. Non si facciano ancora pensieri audaci, perché nel giro di sei punti (da 28 a 22) ci sono ben nove squadre, tutte più o meno con lo stesso obiettivo: l’Europa. Tre punti separano la Fiorentina dal quarto posto, ma la corsa è ancora lunga e non c’è da adagiarsi sul magnifico successo di tappa ottenuto a Milano. I risultati del derby e del match di San Siro ripagano le insoddisfazioni di Bologna e Frosinone, dove i viola avrebbero meritato qualcosina di più che due miseri punticini. Contro il Milan la Fiorentina non si è fatta vedere molto in area avversaria e e a conti fatti le parate le ha fatte solo Lafont, decisivo sia contro la squadra di Gattuso che contro l’Empoli. Però il Milan non ha mai avuto occasionissime, se non quella di Calhanoglu, le altre: dalla serpentina di Suso in area, al colpo di testa di Higuain, fino a quello di Rodriguez, sono apparse più estemporanee senza convinzioni dei singoli. Bravissimo Lafont, ma la parata più bella del francesino dalle belle speranze resta quella su Caputo nel derby. La Fiorentina ha dimostrato compattezza e stavolta anche spietatezza, ha controllato senza tanti patemi chiudendosi a riccio in difesa, magari lasciando a desiderare un po’ in fase offensiva, però alla fine quel bolide bellissimo di Chiesa ha spaccato gli equilibri di una partita che si stava incanalando sulla via dello zero a zero. Bene così, e per Natale apriremo uno spumante per brindare alla prima vittoria esterna di questa stagione. Ma da qua alla fine del 2018 ci sono ancora due appuntamenti che mettono in palio sei punti. Per Santo Stefano al Franchi, nel boxing day all’Italiana, arriva il Parma. Una squadra che gode di una classifica tranquilla senza velleità di classifica. Un’altra partita che per Pioli varrà tantissimo. Dare continuità con un altra prestazione vincente farebbe davvero fare quel salto che ci aspettiamo da tempo e pure la vittoria esterna contro il Milan acquisirebbe un valore maggiore. Non ci sarà tempo nemmeno per respirare, perché dopo soli tre giorni c’è una trasferta da amarcord. La Fiorentina salirà a Genova sponda rossoblu, contro un allenatore che in riva all’Arno ha fatto la storia: Cesare Prandelli. Quante emozioni e quanti ricordi! Ancora un match da non sbagliare, se si vuol finire l’anno col botto! Buon Natale a tutti!