Gasperini ghigna a fine partita; sa di aver perso due occasioni, due frangenti di partita, dove poteva archiviare ampiamente il match e chiudere il discorso finale. Sullo 0-2 e sul 2-3. Momenti topici, momenti in cui la nave di Pioli stava imbarcando acqua ed era lì lì per affondare.
Gasperini è scaltro in sala stampa; parla di Chiesa, dei tuffi, del VAR. Domenica alle 18 a Bergamo c’è di nuovo la Fiorentina, c’è di nuovo Chiesa, l’uomo che con un gol e con un assist ieri sera ha mantenuto in vita le speranze di qualificazioni viola. Gasperini sa che con la Fiorentina se la dovrà vedere fino alla fine, non solo per la Coppa Italia, ma anche per il campionato e usa tutti i mezzi per portare acqua al suo mulino. Sul pullman di ritorno non deve esser stato molto tranquillo, quando getti al vento occasioni del genere, il rimorso c’è sempre. Perché la Dea nei primi novanta minuti della doppia semifinale ha fatto vedere qualcosa di più della Fiorentina. Forse con Ilicic, forse con il Papu, forse con Zapata o forse con una manovra offensiva che dava sempre l’impressione di poter far male in ogni circostanza. Fatto sta che i bergamaschi hanno avuto due grandi match ball, ma la Fiorentina è rimasta in piedi. Una Fiorentina che ha palesato problemi in difesa, che ancora una volta è uscita con tre gol subiti, ma che ancora una volta ha saputo reagire alla catastrofe e non era certo la prima volta. Era accaduto contro il Sassuolo (sotto di due gol), contro la Samp (sotto di un gol e con un uomo in meno), e contro l’Inter pochi giorni fa (sotto di due gol). I ragazzi di Pioli hanno carattere e la porta della finale resta ancora aperta. A Bergamo serve una vittoria o un improbabile 4-4, missione difficile, ma non certo impossibile. Se ne riparlerà tra due mesi. Se Gasperini soffre perché non è ancora riuscito a buttar giù la pillola viola (si ricordi Mutu e quel famoso 3-3…allora andò quasi come ieri…eh caro Gasp!), dall’altra parte Pioli è contento a metà. Tre gol subiti in casa sono troppi, la marcatura di Hugo su Ilicic si è rivelata un errore e far partire Dabo titolare è stato un azzardo. L’allenatore gigliato è consapevole che ieri era solo il primo round e può tirare un sospiro di sollievo per il fatto che a Bergamo la Fiorentina andrà a giocarsela e non a tentare una remuntada impossibile. Oltre agli errori tattici, (vanno però sottolineati i meriti degli avversari, in primis un Ilicic in vero stato grazia) bisogna far notare a Pioli che in difesa la Fiorentina non è più quella di inizio campionato. Nel 2019 la Fiorentina non ha mai perso, dato importante, figuriamoci, ma è anche vero che ha preso tanti, troppi gol. Tre con la Samp, tre con il Chievo (quattro con quello annullato alla VAR), uno con la Spal (due con quello annullato alla VAR), tre con l’Inter e tre con l’Atalanta. L’assenza di Pezzella è solo una parziale giustificazione. L’argentino c’era con la Samp e a Verona, quindi qualche automatismo là dietro a volte salta. Perché i numeri in difesa sono stati sempre buoni dall’inizio dell’anno al match contro la Samp, poi qualcosa si è interrotto, e nella gara col Napoli tutto è andato alla perfezione…ma si rivedano le occasioni sbagliate dai partenopei soli davanti a Lafont. Pioli dovrà correre presto ai ripari, perché la stagione sta entrando nella sua fase concitata. Il nuovo match contro la Dea a Bergamo incombe. Una nuova partita con il nemico di sempre che dirà tanto sul futuro di questa stagione viola.