Vincere a Frosinone non è diventato importante, ma è l’unica cosa che conta. Questo giusto per mutuare uno slogan da qualcuno di poco simpatico da queste parti. Venerdì sera la Fiorentina è chiamata alla prova di maturità. Se contro la Roma il pareggio non è stato un risultato da buttare nel cestino, in Ciociaria serve ben altro risultato per dare seguito a quelli che sono stati i proclami pubblici dei giocatori.
Già nel post partita di sabato, Kevin Mirallas si presentò davanti ai microfoni della zona mista e lasciò intendere che la vittoria contro il Frosinone doveva essere l’unica cosa da prendere in considerazione in questa settimana: “Il punto stasera va bene (disse sabato, ndr), perché poi prendendone tre a Frosinone fanno quattro punti in due partite e non è male”. Giusto, discorso che non fa una piega. Adesso però occorre andare a prenderli davvero quei tre punti, nel rinnovato catino del Benito Stirpe. Un piccolo gioiellino architettonico, con le tribune vicine al campo. Ambiente caldo, dunque, ma ai padroni di casa non può bastare. Non deve bastare.
Oggi, invece, sono arrivate altre dichiarazioni. Quelle di Biraghi, che confermano un po’ il pensiero generale dello spogliatoio: nessuno ha voglia di nascondersi, l’obiettivo è portare la Fiorentina in Europa. Lo scorso anno gli intenti viaggiavano sottotraccia, adesso invece i giocatori di Pioli sono usciti allo scoperto.
Dichiarazioni che prendiamo con soddisfazione, perché somigliano ad una bella assunzione di responsabilità. Adesso, però, a costo di diventare noiosi, servono i tre punti di Frosinone, per migliorare una classifica che, dall’ultimo turno, piange un po’. Chi compete con la Fiorentina per un posto in Europa ha dimostrato di voler accelerare e adesso anche la truppa di Pioli deve cambiare marcia.