Luis Muriel ha letteralmente conquistato Firenze. Alla sua prima gara al ‘Franchi’ il colombiano ha timbrato due volte il cartellino con due gol pazzeschi, da far stropicciare gli occhi ai tifosi presenti e incollati davanti alla tv. Da Muriel ci si aspettava subito una risposta dopo l’anonima gara di Torino e un segno tangibile di rinascita da parte di un giocatore che a Siviglia avevano parcheggiato lontano dai campi di calcio.
Muriel ha dato due segnali molto chiari e cristallini, nel 4-3-3 spurio di Pioli ci sa e ci può giocare. Come avevamo previsto Muriel ha giocato al posto di Mirallas con compiti simili, anzi addirittura più offensivi e meno difensivi. Inoltre, da sottolineare, che con la Fiorentina in 10 è stato Simeone a fare l’esterno di centrocampo nel 4-4-1 e non il colombiano, altro chiaro segnale che Muriel in questa Fiorentina non farà l’esterno classico.
Ma alla Fiorentina non è bastato un Muriel versione Ronaldo (il brasiliano, il Fenomeno vero) perché alla fine contro la Sampdoria è 3-3 e solo grazie alla zampata di Pezzella all’ultimo secondo. Detto che Di Bello non ha certo arbitrato bene, è giusta l’espulsione di Edimilson Fernandes, inspiegabile, invece, il mancato secondo giallo a Ramirez già ammonito e prima del gol del pareggio. A conti fatti il primo tempo si sarebbe dovuto chiudere in 10 contro 10, e invece così non è stato.
Alla fine però a condannare la Fiorentina sono state le ingenuità proprio di Edimilson che si va a prendere il secondo giallo nella trequarti avversaria senza un valido motivo, e di Vitor Hugo con un tocco di mano in area di rigore che macchia una gara molto positiva su Quagliarella (l’attaccante della Samp, rigore a parte, è riuscito a segnare nell’unica azione in cui non è marcato proprio da Vitor Hugo ma da Milenkovic-Pezzella).
Si sono visti comunque segnali positivi dalla Fiorentina che però si allontana ancora di più dall’Europa e adesso per poter centrare l’obiettivo si dovrà correre ancora di più e le due prossime gare (Chievo e Udinese in trasferta) non si possono sbagliare.