Le streghe del Macbeth si stavano materializzando ieri sera al Cornacchia di Pescara,e mai nome,cognome in questo caso, ci sembrava più appropriato;quand’ecco dalla panchina di Paulo Sousa ,lucente di armatura e armato di fede viola è uscito il giovin cavaliere senza paura Federico Chiesa. La verve,la grinta,la forza ,la spregiudicatezza di questo ragazzo e, merito all’allenatore portoghese di aver creduto in lui fin dalla prima giornata a Torino ,hanno condotto la Fiorentina alla vittoria. Le ombre maligne son state ricacciate nei loro recessi anche dalla doppietta di Tello, si, proprio lui, Tello Herrera Cristian da Sabadell,comunità autonoma della Catalogna.
E qui, vista la straordinarietà del caso potrei concludere, ma Chiesa e i gol di Tello non devono far dimenticare che la Fiorentina, ad onor del vero priva della difesa e del suo playmaker d’attacco Kalinic e nell’undici iniziale del giovin cavaliere di cui sopra, stava perdendo contro la squadra ultima in classifica con la peggior difesa del campionato.
Nel primo tempo un solo tiro nello specchio della porta abruzzese, un centrocampo asfittico dove Badelj e Borja svolgevano un grigio compitino e Vecino girava a vuoto cerca do spazi negati dalla difesa del Pescara e dove Babacar ove non servito faceva la figura di un ballerino di valzer senza la dama.
La difesa,i componenti la quale non menziono per carità di patria,viola chiaramente, veniva infilata come già col Genoa.
Si,la folgorante gioventù di Chiesa e il piede di Tello, ci regalavano una vittora insperata,speriamo propedeutica ad una rincorsa verso l’Europa League;ahi quanto ci costeranno i punti lasciati col Genoa, e, martedi prossimo,calendario surrealista, all’Olimpico contro la Roma, campo ostile se ce n’ è uno!