Sarà un mercato invernale diverso dallo scorso quello della Fiorentina, con meno soldi a disposizione e con un problema da risolvere (seppur ricorrente): sfoltire la rosa.
Saponara è stato il primo a salutare, Cutrone il secondo, proprio oggi, e con ogni probabilità non resteranno gli unici. Il diktat è questo: prima cedere e poi pensare agli ingressi. Commisso sarà a Firenze intorno alla metà di gennaio pronto per il rush finale di questa sessione invernale con Daniele Pradè chiamato a risolvere una squadra costruita per Iachini e che ha Prandelli in panchina, costruita per il futuro mentre con ogni probabilità il Direttore Sportivo si sta giocando anche la riconferma. Ecco che diviene difficile programmare la Fiorentina che verrà.
Il borsino delle cessioni è il seguente: Saponara (già uscito), Cutrone (già uscito, ritornato al Wolverhampton), uno tra Duncan (occhio al Verona) e Pulgar, Kouame (ipotesi Torino), Callejon (rescissione) e forse Lirola. Insomma, rivoluzione.
Sono due i pensieri di cavalli di ritorno emersi in queste ore, pensieri e famosi “pour parler” ad oggi ma si sa, ultimamente in viola il ritorno piace.
Matias Vecino a centrocampo e Adem Ljajic come vice Ribery. Entrambi i calciatori hanno i contratti in scadenza nel giugno 2022 e l’uruguaiano non rientra nei piani dell’Inter di Antonio Conte. L’ipotesi è legata ad un prestito con diritto di riscatto a favore viola intorno ai 10mln, ma come detto, se ne riparlerà solo quando i viola avranno fatto cessioni. L’altro è Ljajic, anch’esso ex viola, proposto a Torino e Verona ma anche la Fiorentina è alla finestra per riportare il serbo “a casa” grazie ad un prestito con diritto di riscatto. Ad oggi, il sostituto naturale di Ribery nel 3-5-2 prandelliano porta il nome di Eysseric e questo non dà assolute garanzie, ed oltre Ljajic può essere una soluzione in vista delle probabili cessioni nel reparto offensivo.
Voci anche per il vice-Vlahovic: assodato che li classe 2000, a meno di clamorose circostanze, è il titolare di questa Fiorentina, non si prenderà Caicedo, giocatore della Lazio, anche se Pradè in queste ore sta parlando con Tare. Occhio a Roberto Inglese del Parma, ma soprattutto a Samuel Di Carmine, ex conoscenza viola e chiuso a Verona dal progetto Juric con Kalinic, Colley, Salcedo e Ruegg. È un classe 1988, fiorentino Doc, con un passato a Firenze nel 2004 al 2008 tra giovanili e prima squadra. Si lavora su una cifra low-cost circa 5mln. Il pressing dei gialloblù su Duncan può aprire un tavolo di trattativa.
Callejon? L’ingaggio esoso dell’esterno spagnolo, lo può portare lontano dall’Italia ossia negli Emirati Arabi. Si trattano anche altre soluzioni. Per sostituirlo voce su Luca Pellegrini, proprietà Juventus in prestito al Genoa che in un “pour parler” nelle ultime ore è stato proposto anche alla Fiorentina. In questo caso la trattativa si basa su prestito secco fino a giugno e poi si vedrà. Pellegrini è un esterno adatto al 3-5-2 e può giocare sia a destra che a sinistra nei 5 di centrocampo. Barreca con il Bologna doveva essere il sostituto naturale dello squalificato Biraghi, ma non è sceso in campo per nemmeno un minuto. Su questa base interesse per Candreva.
Le idee non mancano ma si attende Commisso e con ogni probabilità prima si cede, poi si prende in ingresso. Il Tycoon vuole essere in Italia per capire al meglio la Fiorentina che verrà, con forse una nuova guida tecnica tra scrivania e panchina che potrebbe cominciare, quasi romanticamente, da altri due ritorni: Ljajic e Vecino.