Partiamo dalla situazione della Fiorentina per capire quanto sia stata ridicola la giornata di ieri (ma forse più in generale l’ultima settimana). I viola venerdì sono partiti per Udine rassicurati dalla Lega Calcio sulla gara che si sarebbe dovuta disputare ieri alle 18. Albergo e volo prenotati e via verso il Friuli. Ieri mattinata in attesa di capire cosa sarebbe successo, poi verso l’ora di pranzo ecco il verdetto finale della Lega Calcio: le partite a porte chiuse non si giocheranno e si recupereranno addirittura il 13 maggio.
Perché? I meno attenti diranno a causa del Coronaviurs. Ma questo è vero sono in minima parte. La motivazione ufficiale che ha portato al rinvio delle gare è che giocare a porte chiuse non sarebbe stato un bello spettacolo per il calcio italiano. La sostanza è ancora più semplice: giocare Juventus-Inter senza tifosi sarebbe stato “troppo”. Dunque se non si vuole giocare quella non si giocano neanche le altre.
La Lega Calcio ha coniato hashtag: Il Calcio è di chi lo ama. Che però, specie dopo ieri, va tradotto: Il Calcio è di chi ci guadagna. Così i tifosi, l’ultima ruota del carro, contano a seconda di come tira il vento. Ma a nessuno importa realmente di loro. Importa solo che gli stadi siano pieni per esportare chissà quale immagina (falsa) del calcio italiano. Basti pensare che a Firenze non importa se i tifosi siano o meno esposti alle intemperie perché l’interesse supremo è preservare un impianto che già non gode di ottima salute.