La sfida di Coppa Italia di domani, Torino, ore 15 è un apostrofo calcistico tra le vacanze di Natale e la ripresa del campionato. Per la Fiorentina la cinquantesima gara di Coppa Italia nell’era Della Valle è già una partita della verità per almeno due motivi. Il primo è molto pratico: andare avanti nella competizione può dare un senso di salvataggio della stagione, dal momento che all’orizzonte resterebbe la possibilità di portare comunque a casa un trofeo e salvare un’annata che invece per obiettivi dichiarati quest’estate dallo stesso patron Andrea Della Valle e per il grigiore tutto sommato fin qui espresso in campionato non può soddisfare i tifosi viola, sia quelli più esigenti ma anche quelli di bocca più buona.
Il secondo obiettivo è tattico. Inutile girarci intorno, l’arrivo di Muriel genera curiosità. Ennesima scommessa della gestione Corvino, giocatore che deve trovare un riscatto dopo le ultime stagioni non positive (solo sei presenze nell’ultimo scorcio di carriera in campionato a Siviglia) è però arrivato sin dai primi giorni della sessione di mercato a disposizione dell’allenatore. Come non accadeva da tempo senza aspettare, con stillicidio generale di attese, le ultime ore di mercato. Si tratta di capire per prima cosa in che condizioni di forma arriva (sono girate tante foto che lo mostrano sovrappeso, lui peraltro dice di essere a posto) e soprattutto da dirimere il vero rebus tattico suo e di questa squadra. Il giocatore anche ieri nella presentazione ufficiale ha detto di preferire situazioni in cui lui gira intorno a un centravanti vero. Pioli ha fatto capire che potrebbe fare la prima punta, in alternativa a Simeone (come da primo esperimento fatto nel vittorioso torneo di Malta), oppure magari essere inserito da esterno nel tridente offensivo dell’attuale 4-3-3. Vedremo se si dipaneranno questi dubbi e intanto c’è da capire come partirà Pioli col Torino e quanto minutaggio concederà al nuovo arrivato in questa prima sfida ufficiale e anche, come si è detto, molto importante.
Dall’altra parte c’è il Torino di Mazzarri, che ha a sua volta annunciato che giocheranno i migliori, perché la competizione interessa ed è a sua volta occasione per dare soddisfazione ai tifosi e all’ambizioso presidente Cairo. I granata giocano molto chiusi ma in aggiunta sono insidiosi in fase di non possesso con un pressing asfissiante a tutto campo. La squadra forse peggiore da incontrare per i viola in questo momento della stagione.