Presi singolarmente i giocatori che compongono l’undici ideale della Fiorentina non sono inferiori ad alcune squadre che precedono i viola ma a differenza dei colleghi tanti viola giocano fuori posto così da non poter esprimere il loro vero potenziale e soprattutto devono essere capaci di riadattarsi in ruoli non propriamente nelle loro corde. Partendo dalla difesa il primo è Nikola Milenkovic, ritenuto un ottimo centrale che però si è dovuto reinventare da terzino destro. Non male ma un terzino vero è un’altra cosa.
Passando al centrocampo troviamo Veretout che viene chiamato a un ruolo ibrido: un po’ regista, un po’ mediano, ma senza la licenza di attaccare che invece nella passata stagione ne aveva fatto uno dei migliori interpreti del centrocampo di Serie A. Accanto a lui Edimilson Fernandes un onesto mestierante che però, come il francese, non è un regista e in mezzo al campo e il suo rendimento ne risente non poco (in Nazionale addirittura lo hanno impiegato come esterno destro di centrocampo).
Infine davanti c’è Gerson, il cui ruolo ancora francamente rimane un mistero e che nella Fiorentina è stato impiegato come mezzala, come esterno d’attacco o come trequartista, ma il risultato è sempre stato: insufficiente. Quindi a conti fatti la Fiorentina ha almeno quattro giocatori su undici fuori ruolo o comunque in una posizione non a loro congeniale. E’ chiaro che poi il rendimento della squadra ne risente ed ecco che poi a conti fatti i singoli viola sono forti ma sistemati in un contesto del genere possono anche essere superati da tanti e ritrovarsi mestamente al decimo posto.
Certamente le responsabilità per queste situazioni devono essere divise tra Stefano Pioli e Pantaleo Corvino perché il primo non è riuscito a trovare il sistema di gioco adatto ai giocatori che ha in rosa e il secondo non è stato capace di costruire una rosa adatta al tipo di allenatore che proprio lui aveva scelto.