La Fiorentina vince la partita in cui incontra più difficoltà. Più che a Napoli dove pur aveva perso. Contro l’Atalanta bene organizzata tatticamente e dal pericoloso duo offensivo Zapata e Gomez, i viola, senza idee, faticano a trovare le giuste contromisure. Si nota l’assenza di un regista che imposti l’azione e si ha l’impressione che gli unici spunti possano nascere dalle iniziative personali dei singoli come Chiesa il quale, però,si fa notare la prima volta al 43’ per un tiro cross dalla destra che avrebbe meritato migliore fortuna rispetto alla deviazione della difesa bergamasca. Il primo tempo noioso è imputabile maggiormente alla Fiorentina in quanto squadra di casa con il sottaciuto obbligo di imporre il proprio gioco. La peggiore partita della Fiorentina evidenzia limiti di gioco al cospetto di una squadra più organizzata e più facilmente portata nella metà campo avversaria senza tuttavia rendersi realmente pericolosa e sembrerebbe interrompere la serie delle tre vittorie consecutive casalinghe fino al momento in cui Chiesa diventa protagonista. E determina il risultato. Prima, dal nulla, entra in area e provoca il rigore poi trasformato da Veretout. Poi, nel recupero, guadagna la punizione battuta magistralmente da Biraghi. Evviva Chiesa, evviva la Fiorentina.