Rocco Commisso si è scagliato contro gli arbitri e più in generale contro il sistema calcio italiano. Per chi viene dall’altra parte del mondo è dura capire e accettare certi errori. Così il presidente della Fiorentina nel dopo gara ha attaccato tutto e tutti in quella che sembra diventata la sua personalissima crociata.
Ma il calcio italiano non ha ancora capito chi è Rocco Commisso. Dai più viene ancora visto come un sempliciotto, una maschera carnevalesca e poco più. Ma questi evidentemente sottovalutano un uomo da 7 miliardi di dollari che si è costruito tutto da solo. Il calcio italiano è a un bivio: andare con Commisso e provare finalmente a dare un senso al gioco più bello del mondo, oppure continuare a deriderlo e a sguazzare in questo calcio che certamente ha il grande pregio di allontanare ogni investitore straniero. Il calcio italiano se lo può permettere? Ovviamente no.
Commisso chiede solo equità, cosa che non c’è mai in Italia su certi campi. Ma attenzione non penso si tratti di malafede degli arbitri. La verità potrebbe essere molto più semplice: gli arbitri italiani sono scarsi, senza personalità e ovviamente molto confusi da un regolamento che viene interpretato ogni volta in maniera diversa. Tutto questo porta gli arbitri, in questo caso uno giovane come Pasqua, a fare delle scelte che soprattutto non vadano a minare la sua reputazione e la sua carriera. Forse pensava che è meglio sbagliare contro la Fiorentina che contro la Juventus. Ma ora lui, come tutti gli altri, sanno che Commisso non abbassa la testa ed è pronto a dare battaglia a tutti.
Anni fa ci provarono anche i Della Valle a moralizzare il mondo del calcio, salvo poi finire invischiati in calciopoli eccetera. Ora è la volta di Commisso: come andrà a finire?