Intervenuto telefonicamente a Viola Spritz sul Canale 196 TeleFirenzeViolaSuperSport, il giornalista Andrea De Boni ha introdotto la partita che la Fiorentina affronterà lunedì alle 20.45 parlando del Brescia prossimo avversario dei viola: “Si tratta di una partita sicuramente difficile per la Fiorentina perché i lombardi hanno avuto un buon inizio di stagione. Balotelli e Tonali sono le due perle della squadra. Balotelli deve un po’ ritrovare la condizione però, attenzione, i colpi da fermo continua ad averli, ha messo in difficoltà le squadre che ha affrontato e realizzato un gol al Napoli, per cui la Fiorentina dovrà stare attenta a lui. Il gioiellino Tonali ricorda Pirlo più per le movenze e per i capelli, quindi la fisionomia, che per le caratteristiche tecniche; è un giocatore meno qualitativo rispetto a Pirlo però lì in mezzo al campo può fare la differenza. Comunque la Fiorentina ha trovato la sua quadratura e questo potrebbe permetterle di ottenere il bottino pieno”.
Insieme a Carlo Tagliagambe e Gabriele Borzillo, De Boni è tra l’altro autore del libro Canapone, lo scudetto e un Horn…(Uto)! (Urbone Publishing Editore) in cui si narra della più grande Fiorentina di sempre che conquistò il suo primo scudetto e disputò la finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid ‘subendo’, però, le errate decisioni arbitrali del signor Horn, appunto. “Il libro” – dice De Boni – “non è la mera storia di quella che è stata la Fiorentina vincitrice dello scudetto e finalista di Coppa Campioni ma è un insieme di perché. Perché si sia riuscito a creare questo gruppo proprio a Firenze, perché sia rimasto tanto nella memoria dei fiorentini e perché questa squadra abbia continuato a ritrovarsi sempre proprio a Firenze. Tanti aneddoti e curiosità”.
In qualità di nipote di Beppe Chiappella, ne avrai tanti di aneddoti … “Beppe Chiappella, mio nonno, ogni cinque-sei anni si ritrovava coi compagni di squadra. Negli ultimi anni, un po’ più anziano, lo accompagnavo io a quei ritrovi che erano tutto fuorché delle cene smorte. Eccolo, appena si ritrovavano, era ringalluzzito, sembrava fare parte di una gita scolaresca. Era un gruppo che si voleva bene, si amava e amava Firenze. Il gruppo è stato l’artefice di questo risultato insieme alla città di Firenze”.