Iachini prova ad alzare il muro, così come quando giocava, per difendere il suo operato: “ È un’annata particolare. Abbiamo terminato il 3 agosto, dopo una media di 2 punti a partita, con la miglior difesa del campionato. Abbiamo ripreso il 24 agosto, e dopo una settimana sono partiti i tanti Nazionali. Questo non ti permette di avere in campo tanti giocatori, e allenarli”. Ma la stessa situazione l’hanno vissuta tutte le squadre del campionato italiano, non solo la Fiorentina.
E poi Iachini torna su un concetto già utilizzato mesi fa: “Abbiamo avuto qualche ragazzo che non stava benissimo, o chi è arrivato per ultimo sul mercato non aveva potuto fare preparazione da altre parti. Stiamo lavorando in questo senso, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Ma c’è da mettere settimane di lavoro per vedere i risultati”. Ma qui nessuno chiede a Iachini di diventare un Mago o di fare chissà quale magia. Si chiede solo di avere in panchina un allenatore, capace magari di dare un gioco, un’identità, alla squadra. Da quando Iachini è a Firenze non si è visto niente di tutto questo con o senza bacchetta magica. Possibile che si debba sempre aspettare chissà cosa? Possibile che in 10 mesi di lavoro con una squadra pressoché identica non si sia riusciti a dare un gioco? Possibile che si continui a chiedere tempo non considerando che il campionato è già iniziato e non aspetta nessuno?
Con tutte queste domande che rimbalzano nella testa oggi a Firenze arriva solo l’Udinese. E la speranza è che finalmente la Fiorentina possa tornare a vincere per dare ossigeno alla classifica e dare un po’ di speranza nel presente (non nel futuro).