In occasione dell’inaugurazione del murale di Davide Astori, anche lo strett artist che l’ha realizzato, Giulio Rosk, ha parlato: «Insieme alla famiglia abbiamo concordato l’immagine, poi ho realizzato il progetto e dopo ho iniziato a lavorare a questo murale. È stato tutto molto bello. Questo murale ha un posto speciale anche nel mio cuore. L’affetto che Davide ha ricevuto in questi giorni mentre lavoravo è stato grandissimo, veramente era una persona speciale. Per me è bellissimo essere qui e pensare che grazie anche a questa mia opera venga ricordato. Spero di aver centrato l’obiettivo, spero che possa arrivare a più persone possibili, che sia da monito anche per gli sportivi. Quello che è successo a Davide non dovrebbe succedere. Il dettaglio della curva sullo sfondo? I tifosi sono stati con me, è stato bellissimo averli conosciuti». Da Falcone e Borsellino ad Astori, personaggi diversi che, però, hanno lasciato un ricordo indelebile, seppur in maniera diversa e in ruoli diversi: «Ogni opera cerco di farla diventare un monumento. Io, quello che dico, è che mi limito a rappresentare grandi uomini. L’icona non la faccio io, la fanno le persone che io rappresento. Il murale di Falcone e Borsellino a Palermo è diventato un vero e proprio monumento. E spero che anche questo di Davide Astori lo diventi per Firenze, che abbia lo stesso effetto. Ci sono tutti i presupposti perché questo accada».