Fiorentina chiude il bilancio 2018 con un passivo di 15 milioni e 798 mila euro. Uno sproposito per una squadra che in questa stagione chiuderà al decimo posto. Leggendo tra le pagine del bilancio si parla di passivo dovuto alla mancanza di plusvalenze nella scorsa stagione. L’estate scorsa infatti la Fiorentina decise di rifiutare le offerte per i giocatori più importanti e così, abbastanza incredibilmente, si è accumulato un passivo non da poco. Quasi 16 milioni di euro che dovranno essere ripianati attraverso le cessioni nella prossima estate. Praticamente si dovrà vendere Biraghi (che più o meno ha quel valore) per sistemare il bilancio.
Ma, come si diceva, lascia perplessi che una squadra che chiuderà al decimo posto in classifica possa riportare un bilancio tanto negativo. Tanto per citare un’altra squadra che negli ultimi anni ha saputo fare calcio molto meglio della Fiorentina possiamo riportare questo dato: il bilancio 2018 dell’Atalanta è stato chiuso con 24 milioni di euro di attivo. Loro giocano per la Champions League, la Fiorentina naviga nel limbo della Serie A.
Verrebbe dunque da farsi delle domande sulla gestione tecnica della Fiorentina. Chi sceglie l’allenatore, i giocatori, in base a quali criteri e soprattutto con quali prezzi? La Fiorentina in panchina ha 7 milioni di euro spalmati tra Norgaard e Dabo, due riserve mai al centro del progetto viola. Soldi investiti male, non ci sono dubbi.
Della Valle dovrebbe riflettere sui ruoli e i compiti delle persone attualmente in Fiorentina. L’estate scorsa si è, evidentemente, sopravvalutato la rosa. Corvino ha rifiutato tante offerte per i propri giocatori ma non ha saputo completare una squadra priva di un terzino destro (Milenkovic non lo è) di un regista (Veretout non lo è) e di una punta vera (Muriel è arrivato solo a gennaio e costerà 13 milioni di euro). Errori non banali che relegano la Fiorentina a metà classifica e lontanissima dall’Europa (obiettivo sottolineato nuovamente nel bilancio come traguardo della Fiorentina).