Prima della gara si ipotizzava un parziale turn over nella Fiorentina, in particolare un turno di riposo per Chiesa. Per fortuna non è stato così e si sta delineando l’undici titolare di questa Fiorentina giovane, con alcuni difetti, in particolare a centrocampo dove non è ancora pienamente riconoscibile nella sua identità, ma con vari margini di crescita. In porta il rientro di Lafont dà più sicurezza rispetto a Dragowski che, comunque, nel complesso, non ha demeritato quando ha giocato. In difesa ai quattro titolari confermati si aggiungono delle valide alternative come oggi ha dimostrato Hancko (pregevole un colpo di tacco in fase offensiva per Chiesa) subentrato all’ammonito Biraghi. Il secondo gol in campionato di Milenkovic è un’ulteriore garanzia di un giocatore destinato a crescere. A centrocampo, nonostante la rotonda e indiscutibile vittoria, permangono dei dubbi sulla posizione di Veretout il quale, davanti alla difesa, sembra depotenziato nelle sue offensive. In partite dove occorrerà maggiore copertura, inoltre, sarà preferibile l’inserimento di Edimilson, più ordinato tatticamente, al posto di Gerson. In attacco il tridente titolare è e dovrà essere quello. Giusto che Simeone, Chiesa e Pjaca partano sempre dal primo minuto, dando magari loro fiato, se il risultato lo consente, dopo un’ora di gioco come è successo oggi contro la Spal con i vari Mirallas (pericoloso al tiro) ed Eysseric. Quanto all’argentino, occorrerà anche nel suo caso talvolta un po’ di riposo, ma chi al suo posto? Lo stagionato Thereau o il diciottenne Vlahovic per ora parcheggiato in Primavera dove ha segnato due gol (una su rigore) in tre gare?