Dopo le ultime due vittorie consecutive ci si augurava il terzo successo della Fiorentina nel segno della continuità. Sotto questo aspetto il Parma costituiva un avversario se non ideale perlomeno alla portata. Buone dunque le premesse e discreta la prima parte della gara dei viola, a chiudere nella propria metà campo il Parma. Le iniziative della squadra di Pioli si concretizzavano nelle conclusioni di Chiesa e in un batti e ribatti in area al 25’. Al 40’ il Var nega il fallo di mano di Bastoni in area ed è un brutto segno, confermato allo scadere del primo tempo quando, a sorpresa, Inglese approfitta di una leggerezza di Vitor Hugo per portare in vantaggio il Parma. Dal 65’ in dieci per l’espulsione di Hugo e sotto di un gol, i viola si gettano avanti ma il cuore, a volte, non basta. Lo spento Pjaca si ravviva al 90’ impegnando Sepe. Il Parma perde tempo e la Fiorentina, purtroppo, la partita. La Fiorentina senza acuti, volenterosa ma limitata che oramai conosciamo. E il coro finale della Curva Fiesole verso Della Valle non ha nulla di natalizio.