La Fiorentina ha iniziato il primo campionato di Commisso senza un vero e proprio obiettivo. Si è sempre parlato di un anno di transizione (o di costruzione) per un futuro più roseo. Dopo sedici giornate però è chiaro a tutti che la Fiorentina in realtà un obiettivo ce l’ha e non è quello sperato. Infatti la squadra di Montella si trova a quattro punti dalla zona retrocessione e con una media punti imbarazzante.
Ecco dunque che il famoso “anno di transizione” torna ad avere connotati meno oscuri e catastrofici. Meglio un campionato completamente anonimo a metà classifica senza alti e bassi piuttosto che un campionato per salvarsi. Perché per salvarti devi essere preparato a fare un certo tipo di campionato, devi essere pronto a lottare su ogni campo per strappare ogni punto possibile, ma la Fiorentina oggi non è così.
Ricordiamoci sempre cosa successe alla Sampdoria di Cassano e Pazzini. Ad agosto fu a pochi minuti dalla qualificazione mentre a maggio retrocesse in Serie B. L’augurio è che la Fiorentina possa tirarsi su nel girone di ritorno anche grazie a un calciomercato che dovrà giocoforza regalare almeno 2 pedine di spessore alla rosa di Montella (sempre che sia lui il tecnico indicato per portare la nave in porto).