Una vittoria nelle ultime sette partite, un punto nelle ultime tre. Ecco i numeri di una crisi ormai aperta in casa Fiorentina. La prestazione di Verona è ancora una volta negativa sotto tutti i punti di vista. Al Bentegodi si è vista una Fiorentina vuota, spenta, svogliata. Non c’è mai stato il sentore che la squadra potesse fare qualcosa contro un buon Hellas, ma in fondo anche loro non sono niente di particolarmente speciale.
La Fiorentina è in crisi e di campanelli di allarme ce ne sono tanti. Badelj a fine partita ha ammesso: “Noi siamo consapevoli, nello spogliatoio a fine partita ci siamo sentiti male, svuotati“. Parole che fanno preoccupare anche noi. Come mai la Fiorentina già a fine novembre si sente svuotata? La classifica non è granché ma non è neanche pessima. La Fiorentina oggi non rischia niente. Allora come mai la squadra non riesce a trovare le motivazioni per gettare il cuore oltre l’ostacolo?
E’ colpa di Montella? Certamente. Il tecnico ci sta mettendo tanto del suo in questa situazione. Anche Montella sembra in grande confusione, non si capisce dove voglia portare questa Fiorentina. Per ora però il tecnico viola non rischia il posto, anche se la panchina non è più così tanto solida come qualche tempo fa. Ma la colpa è anche di Daniele Pradè. Certamente il direttore sportivo ha avuto poco tempo per allestire la squadra ma già a fine mercato le lacune della rosa erano evidenti a tutti. In attacco non c’è un centravanti vero, di peso. Vlahovic è un ottimo prospetto, non ci sono dubbi che diventerà un centravanti anche da 20 gol a campionato, ma oggi non lo è. A centrocampo mancano almeno due pedine.
Anche i giocatori, infine, ci stanno mettendo del loro. Scendere in campo svogliati o arrendevoli è già una sconfitta per tutti. Anche loro devono essere capaci di reagire in una situazione che non piace a nessuno.