Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport” il centrocampista francese della Fiorentina Jordan Veretout.
È costato sette milioni dal Saint- Etienne, oggi Jordan Veretout ne vale almeno il doppio. Il centrocampista francese è uno degli acquisti più azzeccati del nuovo corso viola.
La Fiorentina si gode un vero guerriero, che nel centrocampo gigliato, classe ’93, mancava da tempo, tanto che alcuni tifosi lo considerano un potenziale Nainggolan. Per la sua grinta, il suo dinamismo e non ultimo per i gol che garantisce.
«Il belga è un grande. Ci ho giocato contro, mi ha impressionato. Mi ispiro a Nainggolan ma è complicato arrivare ai suoi livelli».
I suoi miti da ragazzino?
«Sono partito da Zidane. Normale, sono francese. Poi, sono stato conquistato, strada facendo, da Xavi e Iniesta».
La Fiorentina va a Napoli: trasferta molto dura.
«La squadra di Sarri è una delle favorite per lo scudetto. E dopo l’eliminazione dalla Champions sarà ancora più concentrata sul campionato. Il Napoli muove la palla con grande abilità. Cercheremo di dare fastidio ai partenopei. Stiamo vivendo un buon momento».
L’avversario che teme di più?
«Mi piace concentrarmi su chi orbita nella mia zona di campo. Hamsik è un pericolo vero. E dovremo cercare di infastidire Jorginho che è il punto di partenza di molte manovre del Napoli».
Dove può arrivare questa Fiorentina?
«Siano una squadra in costruzione. Che sta crescendo. Abbiamo i valori per conquistare un posto in Europa. Lo abbiamo dimostrato pareggiando all’Olimpico contro la Lazio, una delle cinque grandi del campionato».
Il suo giudizio su Federico Chiesa, uno dei nuovi talenti del calcio italiano?
«Deve ancora fare della strada ma ha numeri veri e può crescere molto. A volte ci trascina con il suo entusiasmo. La forza della Fiorentina però non è nei singoli ma nel gruppo».
In questa Fiorentina francese fatica a trovare spazio il suo amico Eysseric.
«Lo conosco bene, abbiamo fatto un percorso insieme anche in Under 21. E nel Nizza che ha conquistato la primavera scorsa i preliminari di Champions è stato un grande. Ha solo bisogno di un po’ di tempo per mettere in mostra le sue qualità».
Nelle nazionali giovanili francesi ha giocato anche con Pogba e Kondogbia.
«Pogba è un fenomeno. Lo ha dimostrato nella Juve. Kondogbia non è andato bene nell’Inter ma pure lui è bravissimo. Probabilmente a Milano non ha trovato l’ambiente giusto. E non solo per colpa sua. Non a caso in Spagna, nel Valencia, è tornato ai suoi livelli».
Che cosa ne pensa di Pioli?
«Mi piace. È esigente. Ci mette davanti ogni settimana a nuove sfide. Il mister mi aiuta a studiare gli avversari anche grazie a dei video che apprezzo molto. All’inizio non è stato facile entrare in sintonia con le idee calcistiche del nostro allenatore. In Francia e in Premier la tattica non è così centrale. Si gioca un calcio più istintivo. Ma ora ho capito la lezione e penso di averlo dimostrato in campo».
Veretout e la nazionale.
«Il sogno mio come di tutti i francesi che iniziano a dare un calcio a un pallone è indossare quella maglia speciale. Ma non è un’impresa facile. La nostra nazionale ha valori altissimi. Intanto devo fare bene con la Fiorentina».
Le tre cose che l’hanno colpita di più di Firenze?
«Piazzale Michelangelo, una terrazza fantastica; piazza della Repubblica con tutte le bellezze che la circondano e il mangiare. La pasta mi piace tantissimo».
Le sue passioni extra calcio?
«Passare quanto più tempo possibile con mia moglie Sabrina e mia figlia Aalyah che ha due anni e mezzo. La famiglia è la mia grande forza».
Ha dei tatuaggi?
«Niente tatuaggi, niente orecchini, niente pettinature strane. Io amo la semplicità. Chiaro?».
Semplicità è l’unica parola in italiano in quasi un’ora di intervista. Ma fotografa in maniera perfetta Jordan Veretout. Un ragazzo semplice che però in campo si trasforma in un vero moschettiere