Un punto prezioso, anzi d’oro, quello conquistato dalla Fiorentina contro il Torino nella sfida andata in scena all’Olimpico ieri sera, visto che i gigliati sono rimasti in 9. Una gara sufficiente quella di Dragowski, al 28′ ha sventato un colpo di testa pericoloso di Lukic, con caparbietà. Non può nulla invece all’89’ sul gol di Belotti. Nella difesa dei viola spicca sicuramente la prestazione di Martinez Quarta, l’argentino sta sempre più entrando nelle dinamiche di gioco, sicuramente il migliore anche se nella prima il suo rendimento è calato. Male Milenkovic, prestazione macchiata da quell’episodio con Belotti che ha portato dunque alla sua espulsione, sicuramente esagerata la decisione di Di Bello. I viola però hanno perso un tassello importante anche per la prossima gara, ovvero con l’Inter. Il peggiore però è Pezzella. Il capitano è apparso totalmente in confusione, si perde Belotti almeno in due occasioni, su una Zaza ha colpito la traversa, sull’altra Belotti ha siglato l’1-1. Per 20′ gli esterni viola sembrano poter fare ciò che vogliono in fase propositiva, poi il Torino si è sistemato meglio in campo e Venuti e Biraghi sono stati “costretti” a fare sopratutto la fase difensiva, troppo schiacciati.
A centrocampo invece, brutta prestazione di Castrovilli, nessuna fiammata al quale ci ha abituati, al 60′ prende il rosso (Dogso non genuina), termina così la sua gara. Amrabat non ha mai mollato fino al 97′. Ottima prestazione quella di Bonaventura, il duetto con Ribery una delizia, da lì arriva il vantaggio viola. Che cosa dire del francese? La luce dei viola, prezioso nel gol che poi è stato annullato a Vlahovic, bellissima l’azione del gol. Vlahovic buona gara, peccato che non sia arrivato il gol, prima negato dal palo, poi viziato dal fuorigioco. Sicuramente il gruppo, si è visto anche dall’esultanza al gol del campione francese è sempre più unito e questo dà grandi speranze. Ora la prossima sfida è contro l’Inter, sicuramente non sarà semplice, ma la Fiorentina ha l’obbligo di provare a fare la sua partita.