German Pezzella, uno dei migliori acquisti della Fiorentina e’ stato intervistato dal Corriere dello Sport – Stadio Ecco alcune sue parole:
German Pezzella, nell’ultimo mese solo due i gol subiti dalla Fiorentina. E’ davvero difesa di ferro?«Non è merito solo di noi difensori, ma dell’intera squadra. Siamo un gruppo, non tre compartimenti stagni: se noi da dietro non muoviamo bene la palla, là davanti faticano a segnare. Semplicemente, adesso, c’è un atteggiamento positivo da parte di tutti. I due soli gol incassati dalla ripresa del campionato, contro Spal e Lazio, sono figli di un gioco sempre più stretto tra di noi, perché siamo abituati a stare corti».
Al River Plate ha vinto di tutto: Copa e Recopa Sudamericana, una Libertadores e il campionato. Il suo è un Dna vincente. «Al River c’è la necessità di vincere. Sempre. Non conta se giochi bene. Tu devi essere in grado di prevalere sempre sull’avversario, a prescindere da chi esso sia. Ci sono stato dieci anni ed è per questo che sono fatto così, programmato per vincere».
Questa sua mentalità vincente è riuscito a trasmetterla già anche allo spogliatoio viola?«Siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, pur consapevoli che questa Fiorentina è una squadra che è stata ricostruita da capo. Il nostro primo pensiero, ogni volta che giochiamo, è sempre quello di riuscire a superare l’avversario: cerchiamo di metterci grande qualità nel nostro lavoro, consapevoli che il percorso deve essere costruito un passo alla volta. Adesso, per esempio, siamo concentrati solo sul Cagliari».
Quando lei è arrivato, Firenze si leccava le ferite per la “perdita” di Gonzalo Rodriguez. Le è bastato pochissimo tempo per diventare un punto di riferimento. «Conosco Gonzalo, così come la grande tradizione di difensori argentini transitati da Firenze. Però, fin dall’inizio ho subito spiegato che io e Gonzalo siamo due giocatori completamente diversi, con caratteristiche che non si somigliano. Fermo restando che io per questa maglia sono pronto a tutto».
Per lei conta di più segnare o evitare un gol?«Evitarlo. Però non nascondo che anche essermi procurato un rigore a Roma con la Lazio è stata una bella soddisfazione».
Pioli per lei ha speso parole importanti: l’ha paragonata ad un altro argentino, Walter Samuel. «Stefano mi vuole bene, ma io preferisco le critiche, che vengano evidenziati i difetti da correggere perché è ripartendo da quelli che si cresce e si migliora. E poi sì… sono anche un po’ scaramantico».