Ieri contro l’Atalanta al Gewiss Stadium di Bergamo è arrivata l’ennesima e pesante sconfitta per la Fiorentina. Nonostante il cambio in panchina, Cesare Prandelli al posto di Beppe Iachini confermato in estate, la squadra è apparsa spenta, nulla gira per il verso giusto, la svolta che tanto si cercava non sembra essere per nulla vicina. In serata la decisione della società gigliata, ora basta serve invertire marcia, quindi da oggi tutti in ritiro. Fino a quando? Fino a data da destinarsi, tutto dipenderà dall’atteggiamento e dai risultati che la squadra viola porterà a casa in queste prossime gare. Prima di Natale i gigliati incontreranno in casa il Sassuolo ed il Verona ed in trasferta la Juventus, tre partite sicuramente non semplici.
La situazione in casa Fiorentina è molto preoccupante ed agitata, i viola non hanno minimamente reagito nemmeno dopo aver subito tre gol ieri, colpo incassato e via… Ma le partite scorrono veloci ed i punti mancano. Ora la squadra gigliata si trova in piena lotta retrocessione, a soli tre punti dalla terzultima, il Torino. Torna alla mente dunque quella “funesta” stagione 2011-2012 quando alla guida della Fiorentina c’era Sinisa Mihajlovic. Il paragone con quel campionato a questo punto è d’obbligo. La Viola del serbo nelle prime undici giornate aveva conquistato solamente 13 punti, la Fiorentina di oggi ha fatto ancor peggio perchè in classifica ha addirittura quattro punti in meno, quindi 9. Una classifica che spaventa, se consideriamo che quell’anno la squadra viola si salvò solamente alla penultima gara, a Lecce, con 46 punti, quando dopo l’esonero di Mihajlovic e poi di Delio Rossi, sulla panchina sedeva Vincenzo Guerini. Questo per dire che… La quota 40, nella peggiore delle ipotesi, addirittura potrebbe non bastare per restare in A se anche quelle dietro si mettono a “correre”...