Il rigore provocato da Chiesa e la vulnerabilità della difesa viola, punita dal solito Pavoletti, sono i due lampi della partita nel ricordo di Davide Astori (al 13’ il coro a unire le due tifoserie) e condizionata dal vento, nel primo tempo a favore del Cagliari e nel secondo della Fiorentina. Una gara giocata sul filo di rasoio dell’equilibrio in cui il minimo errore può condannare l’una o l’altra squadra.
L’apparente svolta a favore dei gigliati arriva dopo quasi un’ora di gioco quando Chiesa cade in area dopo un presunto contatto con Barella. Immediate proteste dei giocatori sardi che vogliono l’ammonizione per simulazione del viola ma l’arbitro chiede l’aiuto del Var. Il responso è a favore della Fiorentina e Veretout, dal dischetto, non perdona.
Il vantaggio non dura dieci minuti. Il pareggio è di Pavoletti, sempre lui, subentrato dalla panchina perché la nascita nella nottata del figlio non gli ha consentito di riposarsi adeguatamente. Il centravanti cagliaritano a segno la scorsa stagione contro i viola e, con quello di oggi, a quattro reti in questo campionato. Nel gol, Pavoletti anticipa Pezzella, sul cross di Faragò dalla fascia sinistra mal coperta da Biraghi.
Altri temi dell’incontro in cui sfuma la quinta vittoria consecutiva casalinga sono il duello Chiesa – Cragno vinto dal portiere (cresciuto nella Cattolica Virtus) con tre parate decisive e l’assenza di Simeone, in campo, sì, ma inoffensivo. Urge il ritorno al gol del centravanti argentino, anche perché, ahinoi, mancano le alternative.