Fiorentina fuori dalla lotta per l’Europa League e dunque impossibilitata a centrare l’unico obiettivo stagionale: ovvero migliorare l’ottavo posto dell’anno scorso. Una sconfitta netta per Stefano Pioli che in due anni di Fiorentina non è stato capace di dare un’identità di gioco alla squadra e che nel secondo anno sta addirittura facendo peggio della stagione precedente. I valori umani di Pioli non si possono mettere in discussione, è una persona eccellente e rara, ma purtroppo per tutti alla Fiorentina serve anche un allenatore capace. A fine stagione Pioli se ne andrà a prescindere da come andrà la Coppa Italia, ma anche allora dovrà essere chiaro a tutti che la linea dei Della Valle non cambierà. Infatti non si punterà a un top allenatore dopo Pioli o a rilanciare economicamente la Fiorentina, si continuerà nel solco di allenatori alla Pioli.
A parziale giustificazione di Pioli c’è il tanto discusso nodo regista (del quale abbiamo più volte parlato nel corso de L’Ora Gigliata in onda sul canale 196 tutti i mercoledì dalle 18,30). In sostanza Pioli avrebbe voluto tenere Badelj o in alternativa avere un regista con quelle qualità al suo posto. Corvino invece non ha voluto rimpiazzare Badelj con un regista perché nella sua idea di calcio ormai quel tipo di ruolo va scomparendo. Un equivoco che ha portato da subito un cortocircuito e lì Pioli doveva essere coraggioso e dimettersi perché partire con una squadra e un’idea di gioco “dettata dall’alto” non poteva che portare a questi risultati.
Ma Corvino ha sbagliato anche altre valutazioni. Ha preso Norgaard a centrocampo (acquisto a titolo definitivo da 4,5 milioni di euro che nelle gerarchie di Pioli viene addirittura dopo Dabo, una riserva, anche lui acquistato a titolo definitivo per circa 3,5 milioni). Due operazioni assurde specie per una società che non può spendere molto sul mercato. Con gli 8 milioni spesi per questi due giocatori si prendeva un discreto regista anche con ingaggio abbordabile. Su Pjaca invece ci sentiamo di affondare il colpo su Corvino perché nessuno poteva prevedere una stagione così anonima e per tutti sembrava un ottimo acquisto per la Fiorentina. Così non è stato e per fortuna che Corvino è stato bravo a prendere Muriel altrimenti oggi avremmo una Fiorentina probabilmente a braccetto con il Cagliari.