E’ guerra aperta all’interno della Fiorentina. Da una parte i massimi dirigenti, dai Della Valle a Cognigni passando per il direttore generale Pantaleo Corvino, dall’altra Pioli e la squadra finiti al centro di un comunicato durissimi diramato nella tarda serata di ieri proprio a firma della proprietà.
“La proprietà non è assolutamente disposta ad accettare quello che sta accadendo da qualche mese a questa parte” si legge appunto nel testo diramato dalla proprietà che si scaglia apertamente contro squadra e allenatore: “Quella che stiamo vedendo ora non è la Fiorentina che abbiamo visto nella prima parte del Campionato“. E inoltre: “La società chiede al tecnico Pioli di gestire questo momento con la competenza e la serietà che ha dimostrato nella prima parte del Campionato“.
In sintesi: i Della Valle chiedono a Pioli di tornare con la testa sulla Fiorentina, e come lui tutti i giocatori. Come se il tecnico e la squadra avessero staccato la spina da gennaio in poi. E’ veramente così? No. Ancora una volta la proprietà non ha capito come le stanno le cose e il motivo è chiaro: a Diego Della Valle, che non vive la quotidianità della Fiorentina, arrivano voci dai suoi fedelissimi che difendendo il proprio operato scaricano la colpa su altri. Ecco dunque che i responsabili di tutta la situazione diventano Pioli e la squadra.
E chi invece la squadra l’ha costruita, cioè Corvino? Chi da quando è tornato a Firenze non ha mai centrato la qualificazione in Europa invece non è responsabile di tutto questo? La risposta, per chi vive ogni giorno la Fiorentina è scontata ed è sì, ma per chi sta lontano e si fa sentire in queste situazioni la vede in maniera diversa.
Al termine della stagione (se non addirittura prima) l’esperienza di Pioli a Firenze terminerà e come tutti i suoi predecessori sarà a pesci in faccia. Ingiusto anche se l’allenatore ha le sue colpe. Con lui dovrebbe lasciare anche Corvino che ha indiscutibilmente fallito nella sua seconda esperienza a Firenze. Sarà così?