Ogni qualvolta che le cose non vanno bene (e di recente accade praticamente ogni sei mesi) salta fuori il “patto” con Firenze con cui i Della Valle dovrebbero riavvicinarsi e chiarire la loro posizione con la città. Mai successo e se ogni sei mesi siamo di nuovo a parlare del patto significa che ad oggi questo benedetto chiarimento non c’è mai stato.
Eppure non si chiede chissà cosa ai Della Valle, l’unica richiesta da parte dei tifosi è la chiarezza da parte della proprietà per spiegare come mai in pochi anni si è passati da lottare per un posto in Champions a lottare (se va bene) per il settimo posto. Le scuse del bacino d’utenza e del bilancio non reggono più perché in Serie A tante altre realtà dimostrano che si possono fare ottimi campionati anche senza spendere cifre folli o coprire d’oro i calciatori.
Quando le cose vanno male come in questo momento si ritorna a parlare di “rilanci” di “investimenti” e grandi progetti, puntualmente disattesi con l’asticella che di anno in anno si abbassa sempre più. Che i Della Valle non vogliano mettere soldi nella Fiorentina è ormai chiaro a tutti non è chiaro invece qual è l’obiettivo di questa lenta e costante decadenza. La Fiorentina ormai naviga nella pancia del campionato, tra quelle squadre anonime che non hanno obiettivi.
A giugno si cambierà, è vero, non ci saranno più né Corvino né Pioli, ma bisogna vedere da chi si ripartirà e soprattutto cosa vorranno fare i Della Valle. Se, come pare, l’asticella rimarrà dove ora allora non c’è da aspettarsi granché se non grandi plusvalenze e acquisiti di medio calibro per un campionato ancora una volta nel limbo.