Rocco Commisso ha acquistato la Fiorentina il 6 giugno dello scorso anno e fin da subito con in mente un obiettivo, far diventare grande questo club per tutti i tifosi ma anche per una città, Firenze. Che cosa serve per puntare in alto? Aumentare i ricavi, solo così si può competere con i top club europei, e per farlo serve investire sulle infrastrutture così da creare maggiore engagement. Il presidente viola infatti si è subito mosso per progettare il nuovo centro sportivo. La nuova casa della Fiorentina, disegnata dall’architetto Casamonti, dovrebbe vedere la luce a gennaio 2022. Ma Rocco non si è mai fermato, nemmeno per un secondo, neanche nei mesi che la pandemia da Coronavirus l’ha tenuto lontano dalla città toscana. Il suo sogno? Costruire uno stadio della Fiorentina, un impianto di proprietà, che finora il club viola nei suoi anni di storia non ha mai avuto. Questo il Tycoon vuole lasciare alla città. Sono state molteplici le ipotesi che si sono susseguite in quest’anno, dall’abbandono del bando Mercafir (troppo alto il costo d’acquisto) all’ipotesi restyling (bloccata sul nascere dalla Soprintendenza) fino all’opzione di quei terreni a Campi Bisenzio. Poi una piccola svolta, una boccata d’ossigeno che ha ridato speranza al presidente gigliato, ovvero l’approvazione definitiva dell’emendamento sblocca-stadi, tempistiche ridotte e diversi vincoli abbattuti.
Commisso è tornato a Firenze più carico che mai, ed ha subito incontrato Nardella, sindaco di Firenze e Fossi, sindaco di Campi Bisenzio con un unico traguardo in mente, la Fiorentina avrà un nuovo stadio. La priorità è il Franchi, non un restyling ma un abbattimento, Commisso ha usato una parola dura “distruzione” che però rende bene l’idea. L’italoamericano vuole buttare giù l’intero impianto magari riprendendo quegli elementi maggiormente storici come le scale elicoidali e la Torre di Maratona che da anni spicca a Campo di Marte. L’opzione? Si chiama Campi Bisenzio. I tempi? Un po’ più lunghi rispetto a quelli di un “nuovo Franchi”.
“Stadio? Sono convinto – ha detto il famoso storico dell’arte Vittorio Sgarbi ad Italia7 – che l’intervento più giusto sia quello sul Franchi, potrebbe essere allargato mantenendo il nucleo originale. Credo che farlo altrove sia un errore“.
La Fiorentina non molla, tra circa 60 giorni presenterà il progetto preliminare per il “nuovo Franchi”. Esso verrà inviato al Comune e poi al Ministero dei Beni Culturali, a Roma. Il Governo dovrà dare una risposta entro i nuovi termini, ovvero 90-120 giorni al massimo. Se tutto va per il verso giusto, la società viola poi dovrà vedere come muoversi perchè lo stadio di Campo di Marte è un impianto comunale e Commisso pertanto non può acquistare la sua proprietà o se può farlo, a quale costo in una zona così centrale? Il Comune punterebbe quindi a dargli l’impianto in concessione per 99 anni. Ma questo è un discorso per ora, solo secondario.