Il 6-6-2019 è una giornata che rimarrà inevitabilmente nella storia viola. E’ stata la giornata del “closing” ma soprattutto dello sbarco a Firenze di Rocco Commisso, il nuovo patron della Fiorentina. Un vero e proprio bagno di folla per tutte le vie della città. Con l’entusiasmo che cresce di ora in ora, anche perché, come per un blocco di marmo che diventa statua sotto le mani dell’artista, passo dopo passo si cominciano a scoprire lati del carattere dell’uomo, si intuiscono le intenzioni, si scoprono via via i retroscena. Nel frattempo i Della Valle salutavano con Diego che definiva “cazzari” i tifosi che hanno contestato e Andrea che sembrava commosso e che ricordava l’esordio con la Sangiovannese e la vittoria a Liverpool che valse il primo posto nel girone di Champion’s. Modi diversi, una volta di più, di interpretare il ruolo, anche se pare, stando alle ricostruzioni e ai si dice, che Andrea fino all’ultimo non fosse a conoscenza delle trattative per vendere la società. Ma questo ormai è il passato.
Il nuovo patron della Fiorentina, dopo la chiusura della trattativa intorno a mezzogiorno a Milano con la foto e il saluto ai Della Valle, è atterrato all’aeroporto di Peretola con un volo privato nel primissimo pomeriggio. Qui è stato accolto da giornalisti e tifosi, e già in questo momento non si è sottratto al contatto, ha indossato la sciarpa regalatagli dal Marasma, mentre nel corso del pomeriggio sono arrivati i messaggi ufficiali prima dell’Atf, poi del Centro Coordinamento Viola Club. Commisso ha risposto a tante domande, parlando in inglese, in Italiano con di volta in volta slang calabresi e napoletani. Ha raccontato che la sua giornata più bella è stata quando l’Italia di Lippi ha battuto la Francia nella finale del Mondiale 2006 (tanto per chiarire)…
E’ arrivato al Savoy Hotel in centro storico, di fronte a Piazza della Repubblica, con tre van che hanno ospitato lui e i suoi uomini tra cui Joe Barone, suo braccio destro che era al Franchi in occasione di Fiorentina-Genoa. Nel tragitto tra l’aeroporto e il centro ha annodato una sciarpa viola sullo specchietto di sinistra del suo van. Via via che la città veniva attraversata dai furgoncini i clacson delle macchine che incrociava suonavano per salutarlo, spuntavano qua e la anche bandiere bianco viola.
Poi l’arrivo in hotel, dove si è intrattenuto qualche minuto con le maestranze prima di salire in camera per poi recarsi, sempre in pulmino, dal sindaco Dario Nardella in Palazzo Vecchio per una visita strettamente privata (chiusi i cancelli alle sue spalle) con tanto di foto con la bandiera col giglio rosso in campo bianco e la spilla col giglio che il sindaco ha regalato al nuovo proprietario che se l’è appuntata sulla giacca.
Le prime frasi:
Sul nome: chiamatemi Rocco, come mi chiamano tutti i miei dipendenti, poi però si è lasciato sfuggire che la pronuncia esatta del nome è Commìsso, con l’accento sulla “i”.
Sulla presunta juventinità che gli era stata attribuita, ha detto una frase che per i più è caduta nel vuoto come tante, ma che è significativa: “non è bello che sempre la stessa squadra vinca i campionati”, interpretando la filosofia sportiva americana, ma soprattutto, magari involontariamente, lanciando una sfida.
Sulle promesse: “Non mi piace farne, ma ce la metterò tutta e sono qui per imparare”.
Il retroscena: in un passaggio delle sue risposte ha fatto capire che “erano tre anni” che era stata intavolata la trattativa per acquisire la Fiorentina “e in questi tre anni abbiamo cercato di capire tante cose”.
Su Montella: “Non sono abituato a mandare via le persone, ma il calcio è un po’ particolare, vedremo cosa si deve fare”.
Su Chiesa: “Farò di tutto per trattenere Chiesa ma per il momento al di fuori dei Della Valle, di Cognigni e dell’entourage dei Della Valle non ho ancora visto nessuno.
La storia: “Il giocatore viola che ho amato di più è stato Hamrin, Madonna che giocatore…! Antognoni? Certo, Spagna 82”.
Il tormentone: “grazie assai”, sono contento “assai”, e simili si candidano a entrare presto nella testa dei fiorentini e forse nelle suonerie dei telefonini…
GLI APPUNTAMENTI
Domani nella sala stampa del Franchi alle 16 ci sarà la presentazione ufficiale alla stampa, dalle 16.30 si aprono i cancelli dello stadio (lato tribuna coperta e chissà se anche qualche altro settore) e alle 17 (ma verosimilmente l’orario slitterà) l’ingresso di Commisso sugli spalti per presentarsi ai tifosi che stanno già facendo tam tam.