Fiorentina a bocca asciutta. Ancora una finale del Torneo di Viareggio persa (la quinta consecutiva). La pausa dall’ultimo successo (1992) che si allunga a dismisura. Peccato, il gol di Sottil ad inizio del secondo tempo aveva illuso. Ma l’immediato crollo (fisico e/o psicologico) dei giovani viola dopo il vantaggio, ha fatto suonare l’allarme assai ben prima del pareggio interista. Il raddoppio dei nerazzurri nei tempi supplementari è stato solo un finale annunciato.
Nonostante la delusione per l’obiettivo accarezzato e poi sfuggito, questa squadra può centrare il successo. E’ sufficiente che anche uno solo dei baby viola approdi in prima squadra la prossima stagione. Gori? Anche se ieri si è mangiato un gol alla Simeone. Ranieri? Non mi direte che è peggio di Maxi Olivera. Diakate? Dopo quattro anni di primavera o esplode l’estate o arriva l’inverno. Sottil? Potrebbe fare peggio di Eysseric o Gil Dias? Ecco, su di lui una scommessina la farei. Ha tecnica, velocità, grinta, struttura fisica. Fra tutti è quello che sul campo ha le movenze del giocatore fatto. E’ davvero azzardato sperare in un “Chiesa-bis”?
D’altronde il vero scopo di un settore giovanile non può essere collezionare titoli che stanno a prendere la polvere in bacheca perché un attimo dopo essere stati vinti nessuno, diciamolo francamente, se li fila più. La Primavera deve essere soprattutto un fornitore di risorse per la prima squadra. Questo vale ancor più per una Fiorentina che non lotta per lo scudetto e neanche per la zona Champions. All’estero i giovani, se sono bravi, vengono schierati senza troppe remore, da noi prima di lanciarli in campo gli si fa fare il giro del mondo in prestito a squadre minori. La scusa è non bruciarli, la realtà è mancanza di coraggio.