Di Francesco Russo
Julio Velazquez. Partiamo proprio da lui per analizzare il prossimo avversario della Fiorentina al Franchi, l’Udinese. Per farlo riassumiamo in grandi linee quello che ci propone l’enciclopedia multimediale Wikipedia. Il tecnico è il più giovane della Serie A. Classe 1981 esordisce con i professionisti a 29 anni nella serie C spagnola (Segunda Division B). Poi dal 2010 al 2013 sarà alla guida del Villareal, prima il Villareal C, poi il Villareal B e infine la prima squadra, che gli fu affidata dopo la retrocessione dalla Liga alla Segunda Division (la nostra Serie B). Nonostante l’esonero a stagione in corso negli anni successivi il tecnico di Salamanca allena il Real Murcia, con il quale conquisterà i play off di Segunda Division (non disputati per i problemi finanziari della società). Nel 2014 sempre in Segunda Division avrà una breve parentesi al Betis Siviglia. Nel 2015-16 emigra nel Portogallo ad allenare la terza squadra di Lisbona, la Belenenses, terminando al nono posto il campionato e non venendo riconfermato al termine della stagione (una decisione inaspettata perché era riuscito a salvare la squadra). Dal 2016 al 2018, prima del suo approdo, a sorpresa, nell’Udinese diventa il tecnico dell’Alcorcon (squadra dell’omonima città che si trova a pochi chilometri da Madrid) sempre in Segunda Division. Velazquez qua riesce a salvare per ben due volte la squadra e in più il primo anno raggiunge i quarti di finale di Coppa del Re. Perché sia stato scelto da Pozzo come tecnico è abbastanza misterioso. Il patron friulano in un’intervista al Messaggero Veneto ha chiosato con un altrettanto misterioso commento: “E’ un ritorno alle origini del progetto”. Non ci stiamo a scervellare più di tanto su cosa vogliano dire quelle poche parole, ma valutiamo che in due partite il tecnico spagnolo (coadiuvato dal suo secondo Jiulian Jimenez, che prende informazioni via radio dal match analist Miguel Angel Baltanas seduto in tribuna), ha conquistato ben 4 punti, frutto del pareggio a Parma (2-2 dopo essere stato sotto di due reti) e della vittoria con la Sampdoria (1-0). Il tecnico iberico fa giocare l’Udinese con il 4-3-2-1. Ricorso permettendo al Franchi dovrà fare a meno di Mandragora. Il centrocampista bianconero, colto in flagrante mentre pronunciava una frase blasfema, è stato squalificato dal giudice sportivo. Da capire dunque chi sarà l’uomo che lo sostituirà. Se il ceco Barak, che è alle prese con un risentimento muscolare, dovesse dare forfait, un’ ipotesi potrebbe essere l’inserimento di D’Alessandro, subentrato a partita in corso nel match casalingo contro la Samp, accanto all’ex viola Valon Berhami e all’ivoriano Fofana, autore del gol del pareggio friulano al Tardini. Un’altra idea, ma un po’ più complicata, è quella dell’inserimento della punta argentina Pussetto. In questa maniera insieme ad altri due giocatori molto offensivi come il connazionale De Paul (centrocampista offensivo che era finito anche nel mirino del ds viola Pantaleo Corvino) ed il venezuelano Machis sarebbe un undici a trazione interiore, che molto probabilmente non è nei pensieri di Velazquez. Davanti ci sarà quasi sicuramente Lasagna. Nessun dubbio infine per la difesa dove dovrebbero essere riconfermati in toto: il brasiliano Samir e il danese Larsen sugli esterni e la coppia centrale olandese formata da Troost (giocatore olandese naturalizzato nigeriano) e Nuytinck anche se le sue condizioni fisiche verranno valutate nei prossimi giorni.