Calcio: al Bentegodi clivense i viola vincono 4-3 e risognano l’Europa
“PREFERISCO UN GENERALE FORTUNATO AD UNO BRAVO”
di Alessandro “Coppins” Coppini
Verona- La celebre frase attribuita a Napoleone torna di attualità dopo la gara odierna. E’ il secondo risultato pirotecnico dopo quello di domenica scorsa, ma a Pioli (mai capace di incidere sull’andamento della gara) è andata davvero bene. Dopo appena tre minuti Muriel porta in vantaggio i viola. Sembra una mazzata per la squadra di casa, ultima in classifica, che invece prende campo e mette alle corde i viola. Enorme peccato di gioventù di Lafont, al 15’: il portierino rimette dal fondo passando a Hugo che gli restituisce il pallone. Per obbedire al comandamento “giocarla sempre”, il numero uno viola passa a Giaccherini nel bel mezzo dell’area: uno a uno. L’addetto al VAR segnala qualcosa a Chiffi che dopo qualche minuto annulla: per fortuna Pellisser aveva messo mezzo piede sulla linea dell’area di rigore prima che il pallone (sulla rimessa di Lafont) uscisse dalla stessa. Continua a pressare il Chievo e ci starebbe un rigore per spinta di Pezzella su Pellissier, ma stavolta il VAR non interviene. Sull’azione successiva bella azione viola e due a zero firmato Benassi. Partita finita? Dipendesse da un giusto atteggiamento della squadra e dal suo gioco (aspetti di competenza in gran parte dell’allenatore) sarebbe così. Ma il centrocampo è in mano ai clivensi che accorciano con un colpo di testa di Stepinski con evidente errore di Pezzella. Nella ripresa entra Gerson (buona prestazione) per Noorgard e non per l’ammonito Benassi. Al 58’ mani sulla linea di porta proprio del centrocampista viola con susseguente espulsione: Pellissier pareggia e i viola restano in dieci. Insiste la squadra di Di Carlo e la Fiorentina arretra e traballa. Ma questo (come con la Samp) offre campo al contropiede viola: fuga di Dabo, filtrante per Chiesa magistrale nel realizzare il 3 a 2. Anche un palo di Muriel prima di un’altro rigore a favore del Chievo. Stavolta sembra una punizione eccessiva perché Gerson il braccio lo tiene attaccato al corpo, ma ci pensa Lafont a fare giustizia parando il tiro fotocopia di Pellissier. Due minuti dopo altro contropiede viola e poker firmato da Chiesa. Sembra finita ma al 90’ Djordevjc accorcia ancora per il 4 a 3 finale. La partita è stata divertente, i tre punti importanti, Chiesa e Muriel si confermano implacabili in campo aperto. Sempre in tema di singoli Hancko esordisce in modo positivo mentre Pezzella si conferma in un momento critico. Ma ancora una volta la squadra come tale non sembra in grado di indirizzare la partita: non amministra il due a zero contro gli ultimi in classifica, agguanta la vittoria quando trova campo perché schiacciata nelle propria area, è tutto sommato favorita dalle valutazioni arbitrali. Come già detto più volte in un campionato livellato verso la mediocrità (il quinto posto dista appena quattro punti), con questo organico si poterebbe ottenere l’Europa. Ma bisognerebbe avere un gioco e un atteggiamento che invece non vanno oltre rispettivamente alle giocate dei singoli e a una tendenza a non mollare mai di molti giocatori. Ce la faremo? Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza!