Cristiano Biraghi appare nervoso in zona mista al termine della partita. Dal punto di vista del cosiddetto attaccamento alla maglia può essere interpretato anche in modo positivo, significa che ci tiene. “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare” – dice il giocatore viola – “abbiamo tirato tante volte in porta, purtroppo sono quelle partite in cui tu fai cinquanta tiri ma loro ne fanno uno e vincono la partita. È un peccato”. Tutto vero. Andrebbe semmai capito perché ci sia tutta quella confusione, o frenesia, o mancanza di lucidità nelle offensive della squadra di Pioli. “Sono partite che lasciano l’amaro in bocca perché tu ci provi, fai la partita, tiri tante volte, spesso sei nell’area avversaria ma a loro basta un’occasione e fanno gol” – ripete il concetto, Biraghi, con lo sguardo già rivolto alla prossima partita – “Dobbiamo già resettare visto che giochiamo fra pochi giorni col Genoa. Dopo questa sconfitta si riparte analizzando velocemente quello che potevamo fare meglio oggi e pensiamo subito al Genoa perché sarà una partita difficile ma dove dipenderà molto da noi se possiamo fare punti”. “Resettare”, già. E che quel nervosismo, comunque ingiustificabile se sfocia nella maleducazione, porti alla giusta reazione agonistica in campo contro il Genoa allenato dal rimpianto ex Cesare Prandelli.