«Più combattuto del solito, anche al vertice. Ci sarà da divertirsi. Sbaglia chi dice che i verdetti sono già scritti».
«Mi auguro la Fiorentina, tifosi e critici dovranno aver pazienza, siamo una squadra giovane e di prospettiva, a dimostrazione dell’attaccamento dei Della Valle. E Pioli è l’allenatore giusto. Vorrei tanto vincere un trofeo da dirigente ma c’è tanta concorrenza: penso anche alla Lazio ben allenata da Inzaghi e al Toro di Belotti che stimo perché segna e lavora per la squadra. Ricorda Graziani. Sarà dura trattenerlo, ma nell’anno del Mondiale fossi in lui resterei dove si trova».
«I favoriti sono i soliti: lui, Icardi, Higuain, Dzeko. In più, spero, un attaccante viola, uno tra Babacar e Simeone che è appena arrivato. A Firenze e non solo gli argentini hanno sempre fatto bene».
«Donnarumma, Romagnoli, Conti, Belotti e i nostri Benassi e Chiesa. Il calcio italiano sta vivendo un nuovo rinascimento, conseguenza dell’importante lavoro iniziato a suo tempo da Sacchi e Viscidi».
«Federico è atteso alla riconferma, ma grazie al carattere e ai consigli di papà Enrico saprà reggere le pressioni, lui sa che qui è un punto di riferimento e l’aspetta una stagione che può portarlo ai Mondiali. Dispiace che mancherà con l’Inter ma rimane una gara molto affascinante, piena di ex. Spalletti oltre tutto è pure tifoso della Fiorentina: quando ci siamo visti mi fece l’inchino. Peccato ci avesse appena battuti 4-0».
«A Firenze è finito un ciclo importante, di qui i tanti cambiamenti. C’è chi ha voluto restare, come Badelj che vale come un rinforzo, chi ha fatto altre scelte. Ma, sia chiaro, nessuno è stato costretto ad andarsene».
«Bernardeschi. Voglio vederlo all’opera in un club ambizioso come la Juve. Mi è dispiaciuto che ci abbia lasciati, tuttavia capisco anche la sua scelta di cogliere questa grande opportunità economica e per la sua carriera».
La sua ricetta per migliorare il calcio italiano?
«Chiudere le trattative di mercato il 31 luglio, applicare a dovere il fair play finanziario, ridurre il campionato di Serie A a diciotto squadre».