La partita nel segno del Capitano che non c’è più, ma “ci portiamo sempre dentro” come ricorda Federico Chiesa, è una semifinale di Coppa Italia dalla coreografia mozzafiato e dall’emozionante rincorsa nel punteggio da parte della Fiorentina.
Al 10’ la grande parata di Lafont su Ilicic avverte subito la volontà del grande ex di essere protagonista. Mai come in questa partita grintoso, lo sloveno lo dimostra con un contropiede fulminante al 16’ quando serve Gomez che supera il portiere viola in uscita. La vendetta di Ilicic si fa ancora più evidente due minuti dopo quando si libera nuovamente di Hugo (successivamente ammonito per un intervento in scivolata pericoloso proprio su di lui) e punisce la disorientata retroguardia viola con un’apertura per Pasalic (ex obiettivo di mercato gigliato) che entra in velocità in area e raddoppia.
Ci vuole il lampo di Chiesa poco dopo la mezz’ora per sradicare il pallone a Palomino e correre verso la porta avversaria, resistere al ritorno del difensore e mantenere la freddezza necessaria per battere Berisha. Coronando così la centesima presenza in maglia viola da capitano con bacio alla fascia di Davide Astori. Ma non c’è tempo per festeggiare. Il giovane grande rimpianto ex viola Mancini si fa ammonire per un intervento falloso proprio su Federico e nell’azione seguente, sono appena passati tre minuti dall’1-2, è Benassi, il goleador centrocampista, a inventare il gol del pareggio con una girata imprevedibile.
Situazione psicologica capovolta e palla al centro. Primo tempo spettacolare. Al 57’ si ricomincia. La respinta di pugno di Lafont è elementare, la botta di De Roon no. Atalanta di nuovo in vantaggio. La situazione si è fatta davvero complicata, ma al 79’ Simeone (entrato al posto di Dabo) conquista un pallone a centrocampo, apre splendidamente per Chiesa che serve il più comodo degli assist per Muriel che appoggia in rete. La traversa di Hateboer nel recupero dimostra la migliore qualità della squadra bergamasca ma non tutto è perduto per i viola. Bella partita. Al ritorno, probabilmente il 24 aprile, sarà un’altra battaglia ma dal punto di vista dell’agonismo i ragazzi di Pioli non sono inferiori a nessuno.