La Fiorentina al termine di 90 minuti da brividi sia in campo che dall’etere con le notizie dagli altri due campi interessati conquista il secondo posto in campionato che vale per il terzo anno consecutivo la qualificazione in Champion’s League. Sfuma lo scudetto, come da pronostico, perchè la Juventus vince la sua partita con il Verona, ma al termine della gara è grande festa al Bozzi.
Meno pubblico rispetto a mercoledì in coppa Italia, con molto forse distratti dal ponte pasquale e dalle partite del campionato maschile, per quella che poteva comunque sulla carta essere una giornata storica per il calcio donne viola.
Nella Fiorentina rientra Guagni rispetto alla partita di mercoledì in Coppa Italia al posto della squalificata Bonetti, peraltro il capitano gioca costantemente in attacco a destra nel tridente con Catena a sinistra e Mauro punta centrale Confermata anche Orhstrom in porta, ch evidentemente dà più garanzie a Cincotta.
Anche nella Roma un solo cambio rispetto a mercoledi con Corrado al posto di Di Criscio.
Bella parata di Pipitone su Catena dopo la percussione di Guagni che si beve tutte le avversarie in velocità ma poi perde l’attimo buono per il tiro.
Guagni non sbaglia niente invece pochi minuti dopo. Azione fotocopia, l’esterno e tra in area ma stavolta ha il tempo di guardarsi intorno e servire un rasoterra al centro con scritto “basta spingere” e per Mauro è un gioco da ragazzi (o da ragazze…) mettere dentro.
La Fiorentina in questo momento è campionessa d’Italia visto che la Juve (e anche il Milan, peraltro) stanno ancora 0-0.
Le viola non raddoppiano poi in due occasioni seguenti, ancora con Guagni (che comunque è sempre inarrestabile quando parte) poi è brava Pipitone su Catena.
Nel frattempo a Verona col Chievo aveva segnato la Juventus, riportando lo scudetto sulla strada di Torino.
Poi la Roma pareggia. Azione in rovesciamento di fronte con pochi tocchi, pallonetto dalla sinistra di Serturini a scavalcare inesorabilmente Ohrstrom e colpo di testa a porta sguarnita e distanza ravvicinata di Pugnali.
Dopo la ripresa del gioco due volte in batti e ribatti a portiere battuto le difensori della Roma salvano la propria porta dalla nuova capitolazione.
Si va al riposo col Milan sempre sullo 0-0 e quindi con la Fiorentina virtualmente ancora in Champion’s League.
Intanto segna il Chievo con Pirone e allontana ancora di più il Milan dalla zona Champion’s.
Al Bozzi però la partita si incattivisce, con la Roma che gioca senza nulla da perdere e la Fiorentina che “vede i fantasmi”. Di fatto le viola smettono di giocare, la sfida è spezzettata. La Roma si gioca tutti i falli tattici e i cartellini gialli che le rimangono e attacca in prevalenza. In tribuna è tutto un susseguirsi di domande: “che fa la Juve? che fa il Milan?”, come ai tempi d’oro di “chi ha fatto palo?” di fantozziana memoria.
La Juventus intanto raddoppia e comincia a pensare di non scucirsi lo scudetto.
Cincotta prova la carta Clelland, per Catena. Simonetti entra nella Roma per Bernauer.
Intanto al 68′ raddoppia il Chievo con l’azzurra Tarenzi e a questo punto solo un clamoroso ribaltamento di situazioni può allontanare le viola dal secondo posto. Contemporaneamente segna il 3-0 per la Juventus Aluko e disdice definitivamente l’appuntamento con la sartoria. Il più deluso è il bimbo in tribuna al Bozzi che indossa la maglia dell’Ajax col numero 4 e il nome di De Light, che ha firmato il gol che ha condannato la Juve in Champion’s, nuovo eroe viola, erede di Magath e di Mijatovic.
All’84’ Alborghetti segna per il Milan, ma la qualificazione in Champion’s per le viola è ancora salda, separata da almeno due gol.
Nella Roma esc Soffia (toccata duro) ed entra Di Criscio. Subito dopo Adami strozza troppo il suo tiro che finisce a lato di un soffio.
Un minuto dopo il rigore decretato per fallo su Mauro da parte di Swaby, che il tecnico della Roma Betty Bavagnoli a fine gara contesterà (“la Fiorentina non aveva bisogno di questi regali”).
Vigilucci, non certo una veterana, va su dischetto e segna: la viola sono seconde indipendentemente da quanto succede sugli altri campi e la festa può cominciare.
Entra Jaques per la passerella di Alia Guagni, mentre il presidente Sandro Mencucci in tribuna si attacca al telefono in una chiamata che suona come liberatoria.
“Un campionato esaltante – ha detto a fine gara il presidente Sandro Mencucci – perchè solo nel calcio femminile all’ultima giornata si potevano tovare tre squadre ancora in lizza per lo scudetto. Godiamoci la terza qualificazione in Champion’s League e poi testa alla Coppa Italia”.
“Non ho mai pensato di non vincere questa partita – ha detto a fine gara invece il tcnico Antonio Cincotta -. Lo scudetto perso? Peccato per quel tiro di Alia Guagni a Torino fnito a pochi centimentri da entrare in porta, ma comunque siamo stati protagonisti e abbiamo migliorato i numeri dello scorso anno.”
Domnica l’ultimo atto della stagione, la finale di Coppa Italia al Tardini di Parma, altra rivincita contro la Juventus.
Le interviste saranno proposte in tv in “Oltre il calcio” di martedì, sul canale 196 dalle 15, e poi sulla pagina Facebook di Firenzeviolasupersport.