La Fiorentina Women’s ai tempi del Coronavirus. Come passano il tempo le ragazze gigliate? Il capitano Alia Guagni passa le sue giornale facendo allungamenti e palleggi da terra con il pallone, in salotto. Palleggi con la carta igienica in giardino. Piegamenti sulle gambe pulendo contemporaneamente la ringhiera del terrazzo. Esercizi alternativi e faccende domestiche, con tanto di prove di chef. Infatti si diletta nel preparare dolci particolari, come la “crostata fiorentina”. Poi c’è Ilaria Mauro, resta nella sua piccola casa fiorentina dove si allena facendo flessioni, pesi e squat. Ma non solo: ogni tanto si diletta a fare da tutor ai suoi fan sui metodi di allenamento. E guarda film su Netflix. E Tatiana Bonetti? A lei manca talmente tanto il calcio, che non può fare a meno di palleggiare per casa. Con qualunque cosa le capiti a portata di mano, anche con il telecomando. Le straniere, invece, approfittano di questo periodo per imparare l’italiano. E provando a imporsi in cucina.
Questo senza dimenticare di allenarsi tutte insieme, ma distanti. Infatti la Fiorentina femminile di mister Cincotta si allena utilizzando la piattaforma Zoom. Così ogni ragazza resta nella propria abitazione ma si allena insieme alle altre e dietro le direttive dello staff tecnico attraverso un live, che permette al gruppo di interagire parlando e commentando gli esercizi.
E il campionato? E lo scudetto? E il posto-Champions? L’allenatore viola Antonio Cincotta, raggiunto da Calcio Femminile tramite social, ha detto che non ci pensa: «In questo non mi interessa chi lo vincerà – ha scritto anche sulla sua pagina Facebook – né in ambito maschile né in ambito femminile. I miei genitori – continua – vivono a Milano, aggiornandomi sulla situazione in Lombardia che voi tutti sapete. Quando si tornerà in campo, allora potremo fare qualsiasi analisi. Il vero tricolore mi auguro che lo vincano i medici, gli infermieri e tutti quelli che stanno aiutando i cittadini ad uscire da questa grave pandemia. Il mio cuore batte per la città di Firenze, sarò sempre legato a questi colori, anche quando sarà finita la mia esperienza».