Ed ecco anche le parole di mister Cincotta che, nonostante la sconfitta di Manchester, elogia le sue ragazze:
“Ritengo che per comprendere al meglio questa partita si debba essere grandi intenditori di calcio femminile. Prima di tutto capire chi avevamo davanti; secondo intuire quante difficoltà di organico le mie ragazze stanno scendendo in campo, e tutti noi; terzo, rendersi conto che è uno shock giocare contro queste squadre e ci sta che nei primi minuti si debbano prendere le misure. Le ragazze, purtroppo, hanno subito due gol. Ma tanto è stato triste subire questi gol all’inizio, tanto vanno applaudito – e lo ripeto, ci vuole conoscenza del calcio femminile per apprezzare questo tipo di prestazione – per come hanno reagito tatticamente nello sviluppo di tutto il resto della partita. Perché il Manchester City è un avversario che mette alle corde e ti toglie il fiato. Le ragazze non si sono mai slegate, non si sono mai abbattute, psicologicamente, di fronte ad una montagna. Ed è per questo che le abbiamo applaudite. Perché oggi la prestazione è stata di livello e abbiamo preso il terzo gol quando stavamo cercando di riaprirla. Se Thogersen fa il gol del 2-1 si parla di un risultato che pochi avrebbero predetto. Quindi, brave le ragazze. L’emergenza? Sta prendendo dei numeri veramente impegnativi. Perdiamo anche Baldi, oggi abbiamo sacrificato un po’ Lana Clelland, perdiamo Neto per il ritorno di Champions. Stiamo lavorando in condizioni estremamente difficili e mai accadute in cinque anni. Non ho mai avuto 12 calciatrici fuori e le avrò. Stiamo lavorando tanto per mettere in condizione Piemonte e Breitner, ma non possiamo metterle in difficoltà e farle entrare anzitempo rischiando che, dopo due mesi di Covid, incorrono in un infortunio e ce le porti via ancora per un mese. L’istinto mi dice di metterle in campo subito, ma la testa mi dice che ci vuole saggezza e dobbiamo aspettare che la loro condizione atletica diventi almeno apprezzabile”: