Ecco le parole di mister Cincotta al termine di Fiorentina-Sassuolo finita 2-1 per la Fiorentina femminile.
«Il Sassuolo merita i nostri complimenti, perché ha costruito una rosa di ragazze combattenti e combattive, quindi sono gare difficili. Non è un caso che abbia una buona posizione di classifica. Chiusa la parentesi sul nostro avversario: oggi le viola sono state straordinarie, oggi spero che la città sia orgogliosa. Firenze ama le battaglie, oggi queste ragazze hanno mostrato cosa significa fare una battaglia. Abbiamo Mauro fuori, ho dovuto sostituire all’ultimo minuto perché ha avuto un problema e chi è entrato si è fatto trovare pronto. Abbiamo dovuto cambiare due volte sistema di gioco e il campo nascondeva delle insidie… ma a ogni richiesta, singolare e a livello tattico, la squadra ha reagito con garra, gamba, carattere. Ci vogliono queste componenti. Poi queste sono gare che non sempre porti a casa, invece oggi siamo riusciti a forzare i nostri ritmi e a formare con Thogersen e Guagni una palla che poteva sembrare una mezza occasione, invece è diventato un gol. Sono contento».
Tra l’altro un bellissimo gol…
«Sì, Thogersen è brava, ha delle ottime doti, è giovane, deve crescere e ancora lavorare, ma se è qui è perché merita di essere in questo organico. E oggi ha fatto un gol che vale tanto».
Vittoria in Coppa Italia col Milan. Vittoria col Sassuolo. Adesso altre due sfide col Milan aspettano la Fiorentina. Il cammino di questo periodo è duro, ma la squadra sta dimostrando di saper dare delle risposte importanti a livello psicologico e fisico…
«Il cammino è durissimo, impegnativo. Però voglio ringraziare la società perché mi ha messo a disposizione una rosa ampia che copre diverse possibilità di scelta. E questo è importante. Oggi, con una rosa più corta, saremmo andati in difficoltà. Invece avete visto, anche all’inizio, quando abbiamo attaccato con due punte brevilinee, la squadra ha fatto bene, ha creato tanto. Forse il rammarico è non aver trovato il gol De Vanna nel primo tempo, saremmo andati sul 2-0 e avremmo potuto chiuderla prima. È successo anche a Milano, è una cosa sulla quale dobbiamo lavorare. Se non le chiudi, le partite, diventa dura».
Comunque è stata anche la vittoria delle scelte a partita in corsa.
«Io non sono Mourinho, non ho la bacchetta magica, ho provato a migliorare la squadra con le armi che ho e oggi è andata bene. Il merito è tutto delle ragazze che si allenano forte. Non sono io che muovo le marionette, queste sono forti a prescindere da chi le allena. Quindi, massima umiltà da parte mia e merito tutto a loro».
Uno spezzone di gioco per Clelland.
«Clelland non è ancora pronta, non ha più di venticinque minuti nelle gambe e noi non vogliamo esporre la ragazza a dei rischi. Non vogliamo che butti via sei mesi. E con Mauro fuori, ho provato la soluzione con Catena falso nueve: è un attacco diverso, ma ugualmente temibile».
Adesso Milan in campionato e in Coppa (c’è da giocare il ritorno dei quarti). In campionato, con le rossonere, la Fiorentina si gioca il posto Champions…
«Siamo a pari punti col Milan in campionato e il fatto che tra la prima e la quinta in classifica ci siano solo sei punti, fa capire quanto sia difficile questo campionato. Non era mai successo nella storia del calcio femminile. Questa classifica corta cosa significa? Che un episodio può condizionare un piazzamento a fine stagione. Ecco perché c’è questa energia, questa grinta. Perché il calcio femminile non è più come prima, quando vincevi con una squadra 6-0, con un’altra 8-0 e poi ti preparavi per l’unica partita importante stagionale. Ora è un campionato di livello altissimo e un’altra cosa che andrebbe riconosciuta a queste ragazze è il fatto che vengono da 9 risultati utili consecutivi. Difficile chiedere di più. Quindi le applaudo, ma non abbiamo niente da festeggiare, perché ci aspetta un’altra battaglia tra pochi giorni».