Mister Antonio Cincotta, alla vigilia della partita contro la Juventus di domani pomeriggio alle ore 17, parla del momento della sua Fiorentina. Iniziando dalla sconfitta contro il Sassuolo di una settimana fa: «Prima di tutto – dice – è una sconfitta che va contestualizzata. Le ragazze venivano da tredici risultati utili consecutivi: dodici vittorie e un pareggio tra campionato e coppe. Col Sassuolo avevano vinto le ultime sei partite su sei, purtroppo sabato scorso la gara è stata negativa. Le ragazze non meritavano un condizionamento psicologico generale a poche ore dalla gara (chiaro il riferimento al caso Bonetti) che sicuramente non ha fatto bene alla performance. E su cui nulla si poteva fare, perché in atteso. E credo quindi che dobbiamo ripartire e fare molto meglio, ma non dimenticare quanto di buono fatto fino al calcio d’inizio».
Sulla reazione post Sassuolo: «Il gruppo da qualche giorno sta vivendo un momento delicato, abbiamo annullato il giorno libero di domenica scorsa, ci siamo subito ritrovate per lavorare forte, abbiamo dialogato molto per comprendere quello che sta accadendo e abbiamo tracciato una linea chiara, per capire i prossimi passi in che direzione devono essere fatti. E ho trovato una squadra coesa, collaborativa, disponibile e motivata».
Ma domani c’è la Juventus. La gara delle gare, contro le campionesse d’Italia in carica: «La Juventus è da anni leader incontrastata del campionato. Una grande formazione, ha cambi importanti, una rosa competitiva, ma soprattutto è una squadra che sa fare battaglie e ha grande aggressività, e questo è un aspetto che le consente di vincere e su cui noi dobbiamo crescere e fare dei passi avanti, per arrivare anche noi a quel tipo di combattività. Per arrivare anche noi a competere alla pari con un avversario che sta vincendo da molti anni».
Quanto contano, adesso, gli scontri diretti: «Gli scontri diretti contano e bisogna fare bene. Domani bisogna andare a Torino per vincere la partita. È sicuramente una Fiorentina che dovrà cambiare qualcosa lì davanti, perché le pedine a disposizione sono molte meno di quelle che avremmo pensato e voluto per mille vicende e per infortuni. Però deve scendere in campo una squadra che ha voglia di combattere. Ho parlato molto alle ragazze del calcio storico fiorentino, ci vogliono gli occhi dei calcianti in certe sfide. E spero che loro li abbiano».