L’idea più diffusa è che ai Della Valle non interessi assolutamente niente della Fiorentina, ma non è così, o meglio non gli interessa finché non va così male da danneggiare anche la loro immagine. Possiamo dire che quello della proprietà per la Fiorentina è un interessa part-time e lo dimostrano le prese di posizione (spesso completamente sbagliate) prese da Diego Della Valle in persona, come il comunicato contro Pioli e la scelta di prendere Montella per ripartire.
Scelte prese non guardando in faccia la realtà ma facendosi raccontare il presente da Corvino, che ha sempre ritenuto (sbagliando) questa rosa molto più forte rispetto alla posizione occupata prima con Pioli e ora con Montella. Per il direttore generale questa Fiorentina vale l’Europa, nonostante una classifica che dice tutto il contrario. E’ chiaro a tutti dunque che se i Della Valle prendono decisioni affrettate solo sui racconti di Corvino il tutto si complica.
Alla base dei problemi della Fiorentina c’è proprio questo equivoco legato ai Della Valle. Non ci si può occupare di una società di calcio 5 giorni l’anno e farlo senza rendersi conto della realtà è un ulteriore autogol. Diego Della Valle, che detiene il 97% della Fiorentina, è anche quello che alla fine prende le decisioni più importanti ma lo fa lontano da Firenze, dallo spogliatoio e dalla realtà viola. Errori inammissibili e che poi si pagano caramente sul campo.
Le strade sono due: o Diego Della Valle passa definitivamente la mano e si affida totalmente ai suoi manager di fiducia, senza però mettere più bocca sulle vicende viola, oppure riprende le redini della Fiorentina in prima persona, tornando a Firenze, prendendosi la contestazione e tracciando la strada per il futuro. In fondo basta poco per ripartire, uomini giusti al posto giusto, dai manager passando per l’allenatore fino ai giocatori, tutto senza spendere una tombola come invece è stato fatto inutilmente negli ultimi anni.