C’è un retroscena che riguarda la vicenda Pioli con l’epilogo delle dimissioni del tecnico a seguito del (doppio) comunicato della società che di fatto lo sfiduciava. Alla vigilia della sfida con la Lazio alcuni tifosi viola hanno assistito a una scena in parte surreale. Il tecnico e il diesse Pantaleo Corvino ai ferri corti all’interno di una vettura a discutere animatamente, col tecnico apparso molto agitato e che agitava le braccia per rivendicare le proprie ragioni. Di li a poco la situzione sarebbe precipitata, con le dichiarazioni di Pioli che a precisa domanda, forse perchè già sul filo della tensione, si è innervosito, non ha mantenuto il suo proverbiale aplomb e self control e rispose in conferenza stampa di aver già comunque deciso cosa fare a giugno “indipendentemente dall’opzione che la società avrebbe potuto esercitare su di lui”. Dichiarazioni precisate poi nel post partita del turno di campionato successivo, a Cagliari, quando Pioli specificò che nell’occasione precedente intendeva dire che “sapere cosa farò a giugno” equivaleva a bussare alla porta della società per un confronto chiarificatore, per fare il bilancio di queste due stagioni e “mettere sul piatto quello che aveva funzionato e quello che non aveva funzionato”, come in una normale dialettica tra allenatore e dirigenza. Dichiarazioni che però, nonostante le intenzioni di Pioli (che ancora una volta educatamente stava semplicemente rispondendo a una domanda di un giornalista), non mitigarono i vertici della società viola, ma anzi incrementarono il nervosismo interno.
L’episodio della lite tra Corvino e Pioli ai meno smemorati ricorda un’altro aneddoto. Quello della discussione appena fuori dei cancelli dei Campini, il Centro sportivo viola, tra Cesare Prandelli e Andrea Della Valle, che discussero animatamente, col tecnico che cercava di spiegare al patron certe dinamiche a lui non chiare. Il colloquio – anche in quel caso animato, col tecnico di Orzinuovi che gesticolava e più volte agitava le braccia a mani giunte come a voler sottolineare situazioni surreali – fu colto da un giornalista del Corriere di Firenze, colui che scrive queste righe. Il quotidiano decise di farci la prima pagina e la locandina del giornale dell’indomani, con due pagine sull’episodio (corredate anche di fotografie che ritraevano i due avviarsi verso lo stadio continuando fittamente i colloqui) e sui suoi possibili retroscena e motivazioni, che non mancavano a quell’epoca. Fu in effetti l’inizio del divorzio tra Prandelli e la Fiorentina. E il copione, anche senza eclatanti episodi traumatici venuti alla luce, è lo stessso che ha caratterizzato anche l’epilogo dei rapporti dei tecnici successivi, Montella prima e Sousa poi. La storia in questi anni evidentemente non ha insegnato molto.