E adesso? Premesso che le responsabilità della situazione attuale sono principalmente dei Della Valle e di Pantaleo Corvino, la caduta libera in cui sembra essersi infilata la Fiorentina va in qualche modo fermata, ma come? L’impressione che Stefano Pioli non abbia più in pugno la squadra è dovuta ai risultati in campo. Fiorentina – Frosinone 0 – 1. Se ce lo avessero detto prima della partita avremmo creduto a un film di cattivo gusto perché la squadra l’impegno ce lo ha sempre messo. Il palo di Chiesa seguito dal gol del Frosinone. La gara è girata lì, in mezzo al nulla assoluto. Adesso ci si chiede se serva la cosiddetta scossa da parte di un nuovo tecnico per chiudere in modo perlomeno dignitoso una delle stagioni più tristi della storia della Fiorentina. Ci vorrebbe allora un traghettatore, forse Emiliano Bigica allenatore della squadra Primavera? Noi riteniamo che la risposta debba arrivare direttamente da Stefano Pioli. Confidando nella sua onestà intellettuale, ammettere lui, il tecnico, se sia il caso di dimettersi senza aspettare il 25 aprile data spartiacque della semifinale di ritorno a Bergamo della Coppa Italia o la fine del campionato. Soltanto lui, Stefano Pioli, conosce realmente nei dettagli la situazione all’interno dello spogliatoio viola tanto da capire se la sua presenza sia ancora un valore aggiunto, positivo, nei confronti del gruppo oppure no. Detto di Pioli, in quanto urgenza immediata dopo l’inaspettato scivolone casalingo con il Frosinone, le responsabilità principali, come anticipato all’inizio, sono da ricercarsi al vertice della piramide, nei proprietari e nel direttore generale. La Firenze appassionata di calcio chiede una soluzione definitiva perché i conti economici tornano, ma solo quelli.