La corsa all’Europa diventa complicata. Sette punti di distacco dalla zona calda sono tanti. O si passa dalla vittoria della Coppa Italia o si inanella una serie di vittorie come lo scorso anno e si riagguantano Atalanta e Lazio. Tutto possibile, ma il finale di stagione deve diventare uno sprint, come si fosse all’ultimo chilometro della Milano-San Remo. Sul Poggio qualcuno è fuggito e allora o si dà il tutto e per tutto o sennò addio corsa, addio Europa. La doppia sfida con l’Atalanta ridimensiona la Fiorentina ed esalta gli orobici. Organizzazione, ma sopratutto fisicità e tanta corsa hanno messo in difficoltà la banda di giovanotti in viola, che si sono aggrappati troppo alle puntate dei singoli, che hanno salvato capre e cavoli in coppa, ma che non invece in campionato non sono bastate ad evitare una sconfitta. Le due partite contro la Lazio, quella dell’andata e quella del ritorno, hanno lasciato la stessa sensazione. In particolar modo quella di ieri sera, dove la Fiorentina è stata in balia dei biancocelesti per tutto il primo tempo e nella ripresa è riuscita con tanta determinazione a trovare il gol del pareggio e a sfiorare addirittura il clamoroso 2-1. Inutile negarlo i sette punti di distacco che ci sono tra la Fiorentina e la coppia Atalanta-Torino ci stanno tutti, come i cinque che separano la squadra di Pioli da quella di Simone Inzaghi. Però al di là di tutto qualche rammarico c’è. Perché, passateci la ridondanza, se la Fiorentina avesse vinto a Frosinone, a Bologna e a Genova adesso saremmo qua a fare altri conti. Ma è pur vero che se i viola non hanno vinto, un motivo ci sarà, ed è quel motivo che allontana dall’Europa. Inesperienza, scarsa attitudine a vincere dovuta all’età (la Fiorentina è la squadra più giovane d’Europa), chiamatela un po’ come vi pare. Ma forse è questo davvero il primo limite dei gigliati. Pioli, ovviamente, non sta convincendo, ma al di là di tutto è ingeneroso puntare il dito sul tecnico emiliano per giustificare una stagione che difficilmente porterà all’Europa League, se la Fiorentina non farà un vero e proprio miracolo in Coppa Italia. La Fiorentina ha perso poco, sei sole partite. Ma ha pareggiato tantissimo. Con tredici segni ics è la squadra che ha pareggiato di più di tutta la Serie A. Il gioco espresso non ha entusiasmato, ma è pur vero che la squadra non ha mai mostrato grosse debacle, anzi orgoglio e grinta l’hanno contraddistinta in ogni partita. Infatti, eccezion fatta per la sconfitta al Franchi con la Juve, i viola hanno reso difficile la vita a tutti e non hanno mollato mai di un centimetro fino al novantesimo e anche nel recupero. Ripartire con Pioli nella prossima stagione o affidare a qualcun altro la panchina? Il quiz è già iniziato, ma da qui a fine maggio ci sono ancora undici partite di campionato da giocare è una semifinale di coppa. Di sicuro in viale Manfredo Fanti stanno già progettando la prossima stagione, ma molto del futuro di Pioli dipenderà da come si concluderà la rincorsa dei giovani viola all’Europa League.