In vista della partita di questa domenica sera Emilio Scibona, curatore della collana “Segnare il Tempo” e autore del volume dedicato all’Inter, intervenuto all’ultima puntata di Viola Spritz sul Canale 196, ha rilasciato queste dichiarazioni a proposito della prossima avversaria della Fiorentina.
Quanto è realmente infortunato Icardi? “Con i problemi al ginocchio Icardi ci combatte da tempi immemori, questo è vero. Adesso però la situazione attuale ha acutizzato il problema nella misura in cui è cambiata la questione dato che prima era un problema che si curava, ora invece è un problema che si cavalca. L’infortunio è lo stesso ma l’uso che se ne fa è diverso. Credo che in realtà sia un problema, anche di una certa importanza, di cui lui soffre da circa due anni però l’infiammazione è diventata invalidante solamente adesso”.
Che Inter deve aspettarsi la Fiorentina? “L’Inter è comunque una squadra forte ma in questo momento, come del resto in tutta la stagione, ha dimostrato di essere una formazione che specula sul talento dei propri giocatori. Non ha un grande gioco, né continuità, quindi è una squadra che ti può fare male ma può anche soffrire parecchio e l’inizio del girone di ritorno lo ha dimostrato”.
Delle anticipazioni sullo schieramento? “Credo che Spalletti difficilmente cambierà ancora lo spartito attuale che è quello del 4-2-3-1, 4-3-3, 4-5-1 che dir si voglia con Lautaro di punta, Perisic e Politano sulle fasce e si sta cercando di recuperare Naingolan. Non mi aspetto che cambi, improbabile che riproponga la difesa a tre come fatto col Torino, un esperimento infelice con Miranda in più e un centrocampista in meno. Secondo me sarà una partita quasi speculare a livello di moduli e quindi una gara che può prestarsi a qualunque scenario. Non mi aspetto però che l’Inter faccia la partita a Firenze perché non mi sembra nelle condizioni di potere imprimere ritmo e pressione a un avversario come la Fiorentina”.
Quali obiettivi per l’Inter e quale futuro?
“Sulla carta la rosa dell’Inter non è inferiore a quella del Napoli. L’obiettivo di quest’anno a mio parere a inizio stagione doveva essere di fare un salto di qualità rispetto allo scorso campionato, non per lo scudetto in quanto la Juventus ha un organico troppo forte, ma arrivare al livello del Napoli sì. Provare a fare meglio in Europa e vincere la Coppa Italia. La prima parte di stagione non è andata in questo senso perché l’Inter in Champions non ha sfruttato l’occasione che aveva e in Coppa Italia è andata in quella maniera quindi a questo punto l’Europa League è un obiettivo considerando che l’Inter non vince niente da sette anni e può diventare anche un salvagente in quanto in zona Champions ci sono varie squadre. Sugli aspetti societari siamo alle sliding doors, da un lato Icardi tramite l’agente moglie sta cercando di massimizzare il potere contrattuale, discutibile la maniera mediatica ma condivisibile in linea di principio, come condivisibile il fatto che Marotta dica che non è tollerabile questo comportamento; detto ciò io mi augurerei che Icardi rimanesse perché attaccanti col fiuto del gol come lui ce ne sono pochi ma, qualora se ne dovesse andare, la società potrebbe rinforzare il centrocampo con un giocatore di costruzione e ci sarebbero così delle belle prospettive. Io credo che alla fine Icardi se ne andrà, per i problemi nello spogliatoio e perché ridimensionato in quanto senza fascia ma sono convinto d’altro canto che Marotta abbia le capacità di tenere le redini della situazione”.
Il futuro di Luciano Spalletti?
“Ho l’impressione che non rimarrà perché Marotta vuole dare un indirizzo preciso e questo non è lui. Spalletti poteva fare meglio ma non è tutta colpa sua nel senso che ha lavorato bene nonostante tutto. Il nuovo allenatore potrebbe essere Conte ma va detto che gli allenatori ex juventini, tranne Trapattoni, sono sempre a rischio all’Inter”.