Come ha detto giustamente Antognoni su Chiesa in un infuocato dopo partita: “Se uno non riesce a prenderlo e fa fallo, è rigore”. Lineare, chiaro, non ci sono dubbi. Ieri a Ferrara è sì successa una cosa ai limiti del surreale con la SPAL in vantaggio che nel giro di pochi secondi si ritrova con la rete annullata e la Fiorentina in vantaggio grazie a un rigore. Ma, e lo dimostrano tutte le moviola, il fallo di Felipe su Chiesa nell’area ferrarese è chiaro, solare e impossibile da non punire con il calcio di rigore.
A chi accusa Chiesa, come il presidente della SPAL, di essere un cascatore e addirittura di “inventare falli da rigore” bisognerebbe spiegare come funziona il calcio. Senza contare che Chiesa in quell’occasione non ha minimamente protestato ma è rimasto a terra dolorante. La dinamica poi è molto chiara è il VAR Mazzoleni a richiamare Pairetto in campo, non Chiesa né un qualsiasi giocatore della Fiorentina.
Il rigore era talmente solare e netto che non c’era bisogno neanche di richiamare l’arbitro, ci ha pensato il VAR con buona pace di tutti. Ma chi si trova Chiesa sulla propria strada rosica quando non riesce a fermarlo. Ieri Chiesa non ha segnato ma ha messo a ferro e fuoco la difesa della SPAL beccandosi, come sempre, diversi calcioni. Allora chi non riesce a fermare Chiesa in campo ci prova con le parole a gara ferma ma gli attacchi verso il giocatore della Fiorentina sono vergognosi tanto quanto sono falsi e infondati.
La nomea di “cascatore” a Chiesa è stata affibbiata da un Gasperini che si doveva aggrappare a qualcosa per giustificare la sconfitta dell’Atalanta a Firenze. Poi ieri ci è tornato nuovamente su il presidente della SPAL con parole ai limiti del ridicolo visto che, come dimostrato da tutti gli addetti ai lavori, Pairetto ha fatto ciò che doveva fare annullando un gol irregolare e concedendo un calcio di rigore.