Tre argenti, quattro bronzi e dodici medagliati; sette quarti posti agrodolci, 36 primati personali con 17 record italiani e 5 migliori prestazioni in tessuto. L’Italia chiude da protagonista la 14esima edizione dei campionati mondiali di nuoto in vasca corta, ad Hangzhou, in Cina, con l’argento in apertura di Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero e il bronzo della 4×100 mista femminile in chiusura.
Non basta, purtroppo, il secondo tempo della carriera a Paltrinieri per tornare a vincere il titolo iridato. Il primatista mondiale in 14’08″06 (passaggi ai 400 in 3’44″02 e 800 in 7’31″33) cede a Mykhailo Romanchuk, che l’aveva già battuto agli europei di Copenhagen nel dicembre scorso: 14’09″14 contro 14’09″87 al termine di una gara strepitosa, ovviamente la più veloce della storia. Il campione di tutte le vasche (olimpico, bimondiale e trieuropeo in lunga, bieuropeo e mondiale in corta) attacca subito, nuota addirittura sotto al record mondiale per due terzi di gara coi passaggi ai 400 in 3’43″01 e 800 in 7’30″31, record italiano (prec. 7’31″18 di Federico Colbertaldo, oro col primato europeo agli europei di Manchester nel 2008).
L’ucraino, vicecampione mondiale ed europeo in lunga, resta a una misura fino ai 1000 metri quando l’azzurro perde gradualmente di efficacia, accorcia la bracciata, e subisce la regolarità del ventiduenne di Rivne che risale e si mette in modalità sorpasso negli ultimi 200 metri. Paltrinieri non ci sta, risponde bracciata su bracciata, ma perde il confronto in velocità finché cede nell’ultima vasca: 25″84 contro 27″16.
Il duello, seppur amaro per il nuoto italiano, esalta la prestazione di entrambi, basti pensare che bronzo è conquistato dal norvegese Henrik Christiansen in 14’19″39. Lontanissimo.
“Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l’ho stabilito. E’ un supertempo. Mi conforta e trasmette sicurezza anche in relazione al lavoro che sto svolgendo. Ne avevo bisogno perché agli europei della scorsa estate ero arrivato in ottima forma, ma non ho potuto dimostrarlo perché mi sono ammalato – spiega il 24enne di Carpi, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto, che stabilisce il record italiano al passaggio degli 800 stile libero – Il risultato finale ovviamente mi scoccia. Secondo me potevo vincere. Probabilmente nella fase centrale non ci ho creduto abbastanza. Non dico che mi sia accontentato, anzi. L’ho tirata dall’inizio alla fine. Mi sono presentato sul blocco cattivo, agguerrito, deciso come non mai. Ho impostato la gara come volevo, però nella fase centrale probabilmente ho avuto paura di tirare troppo, di forzare e perdere energie. Potevo osare di più e non ne ho mai avuto paura. Mi è mancata sicurezza. Credo che se avessi spinto ancora di più intorno ai 600 metri avrei ammazzato la gara. Gli avrei dato cinque secondi. Cosiderato che non ho avuto momenti di crisi nel prosieguo, avrei docuto provarci. Invece mi è rimasto attaccato a un paio di secondi ed è riuscito a risalire. Poi allo sprint so che ne ha più di me. Dovevo staccarlo prima”.
Per Paltrinieri è la quarta medaglia iridata consecutiva dopo l’argento a Istanbul nel 2012 in 14’31″13, l’oro a Doha nel 2014 in 14’16″10 e l’argento a Windsor 2016 in 14’21″94. “La gara è stata tirata, bella. Dispiace aver perso – conclude Paltrinieri, che ha scaricato un po’ di rabbia al tocco lanciando la cuffia lontano con un gesto di stizza – So che Romanchuk ha una chiusura strepitosa, alla Sun Yang. In prospettiva futura è un’altra indicazione su come impostare le gare contro l’ucraino. Tirare ancora di più nel mezzo per evitare il suo ritorno nel finale. La vasca corta, seppur abbia il record del mondo, non mi è mai piaciuta moltissimo. Il lavoro sta pagando. Il lavoro svolto in Australia sta emergendo gradualmente andandosi a fondere con quello quotidiano. Sto tornado ad altissimi livelli”.
Non basta, purtroppo, il secondo tempo della carriera a Paltrinieri per tornare a vincere il titolo iridato. Il primatista mondiale in 14’08″06 (passaggi ai 400 in 3’44″02 e 800 in 7’31″33) cede a Mykhailo Romanchuk, che l’aveva già battuto agli europei di Copenhagen nel dicembre scorso: 14’09″14 contro 14’09″87 al termine di una gara strepitosa, ovviamente la più veloce della storia. Il campione di tutte le vasche (olimpico, bimondiale e trieuropeo in lunga, bieuropeo e mondiale in corta) attacca subito, nuota addirittura sotto al record mondiale per due terzi di gara coi passaggi ai 400 in 3’43″01 e 800 in 7’30″31, record italiano (prec. 7’31″18 di Federico Colbertaldo, oro col primato europeo agli europei di Manchester nel 2008).
L’ucraino, vicecampione mondiale ed europeo in lunga, resta a una misura fino ai 1000 metri quando l’azzurro perde gradualmente di efficacia, accorcia la bracciata, e subisce la regolarità del ventiduenne di Rivne che risale e si mette in modalità sorpasso negli ultimi 200 metri. Paltrinieri non ci sta, risponde bracciata su bracciata, ma perde il confronto in velocità finché cede nell’ultima vasca: 25″84 contro 27″16.
Il duello, seppur amaro per il nuoto italiano, esalta la prestazione di entrambi, basti pensare che bronzo è conquistato dal norvegese Henrik Christiansen in 14’19″39. Lontanissimo.
“Da una parte sono contento perché non avvicinavo il primato mondiale da quando l’ho stabilito. E’ un supertempo. Mi conforta e trasmette sicurezza anche in relazione al lavoro che sto svolgendo. Ne avevo bisogno perché agli europei della scorsa estate ero arrivato in ottima forma, ma non ho potuto dimostrarlo perché mi sono ammalato – spiega il 24enne di Carpi, tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto, che stabilisce il record italiano al passaggio degli 800 stile libero – Il risultato finale ovviamente mi scoccia. Secondo me potevo vincere. Probabilmente nella fase centrale non ci ho creduto abbastanza. Non dico che mi sia accontentato, anzi. L’ho tirata dall’inizio alla fine. Mi sono presentato sul blocco cattivo, agguerrito, deciso come non mai. Ho impostato la gara come volevo, però nella fase centrale probabilmente ho avuto paura di tirare troppo, di forzare e perdere energie. Potevo osare di più e non ne ho mai avuto paura. Mi è mancata sicurezza. Credo che se avessi spinto ancora di più intorno ai 600 metri avrei ammazzato la gara. Gli avrei dato cinque secondi. Cosiderato che non ho avuto momenti di crisi nel prosieguo, avrei docuto provarci. Invece mi è rimasto attaccato a un paio di secondi ed è riuscito a risalire. Poi allo sprint so che ne ha più di me. Dovevo staccarlo prima”.
Per Paltrinieri è la quarta medaglia iridata consecutiva dopo l’argento a Istanbul nel 2012 in 14’31″13, l’oro a Doha nel 2014 in 14’16″10 e l’argento a Windsor 2016 in 14’21″94. “La gara è stata tirata, bella. Dispiace aver perso – conclude Paltrinieri, che ha scaricato un po’ di rabbia al tocco lanciando la cuffia lontano con un gesto di stizza – So che Romanchuk ha una chiusura strepitosa, alla Sun Yang. In prospettiva futura è un’altra indicazione su come impostare le gare contro l’ucraino. Tirare ancora di più nel mezzo per evitare il suo ritorno nel finale. La vasca corta, seppur abbia il record del mondo, non mi è mai piaciuta moltissimo. Il lavoro sta pagando. Il lavoro svolto in Australia sta emergendo gradualmente andandosi a fondere con quello quotidiano. Sto tornado ad altissimi livelli”.
“Sono molto contento per la prestazione – dichiara il tecnico federale Stefano Morini, che ne segue la preparazione al centro federale di Ostia dall’autunno del 2010 – Gregorio aveva la voglia di uccidere la gara nella prima metà e le energie per riuscirci. E’ chiaro che non ha le caratteristiche e le capacità di cambiare repentinamente ritmo nel finale; pertanto è consapevole di dover arrivare agli ultimi 200 metri con un vantaggio da porter gestire. L’argento è amaro, ma il tempo è eccezionale. Da tre anni non si nuotava così bene in vasca corta ed è un messaggio chiaro, confortante e stimolante per la stagione in vasca olimpica”.
In coda il colpo di scena. Fantastico. La staffetta mista femminile conquista la medaglia di bronzo in 3’51″38, record italiano, approfittando della squalifica dell’Australia. Medaglia inedita: 50esima internazionale di Federica Pellegrini nella sua straordinaria carriera e 50esima nella rassegna per il nuoto italiano dal 1993 ad oggi: 6 ori, 25 argenti e 18 bronzi. Le azzurre buttano giù 1″5 al precedente che il Circolo Canottieri Aniene aveva nuotato in Coppa Brema a Riccione lo scorso aprile. Di quella squadra facevano parte già Pellegrini in versione dorso ed Elena Di Liddo. Questa volta invece apre Margherita Panziera che va al di sopra del personale nuotato in batteria (57″23 contro 58″39) per un settimo posto che Martina Carraro trasforma in quarto in 1’04″47. Posizione mantenuta da Di Liddo in 56″41 e dalla divina che chiude in 52″11 tenendo a distanza il Giappone (3’51″81). L’Australia paga il cambio anticipato in terza frazione di Emily Seebohm e lascia il podio alle azzurre che lo completano con gli Stati Uniti (3’45″58) e la Cina (3’48″80).
“Si chiude un mondiale fantastico – racconta Carraro, già bronzo nei 50 rana, quarta nei 100 e autrice di cinque record italiani – Questa medaglia ci sta proprio tutta. Sono molto contenta per la squadra”, conclude la 25enne genovese, tesserata con Fiamme Azzurre e Azzurra ’91, allenata da Cesare Casella insieme al compagno Fabio Scozzoli ad Imola. “Sono molto contenta per la prestazione e personalmente perché ho conquistato la 50esima medaglia internazionale della carriera – racconta Pellegrini, 30enne di Spiena tesserata per il CC Aniene ed allenata da Matteo Giunta al centro federale di Verona – Questa volta abbiamo avuto un po’ di fortuna che nella vita serve sempre. Sono contenta di tornare a casa con una medaglia e con la mascotte. Sono contenta della settimana di gara. Ho retto tutti i turni di gara con lo stesso ritmo. Del 200 che non nuotavo da un anno e mezzo. Della 4×200 che sta tornando. Abbiamo una bella squadra. I giovani si stanno integrando bene e stanno crescendo confrontandosi bene con gli avvesari internazionali”, chiosa l’azzurra, quarta nei 200 stile libero che è tornata a nuotare dopo l’oro mondiale di Budapest 2017 sulla fuoriclasse statunitense Katie Ledecky.
In coda il colpo di scena. Fantastico. La staffetta mista femminile conquista la medaglia di bronzo in 3’51″38, record italiano, approfittando della squalifica dell’Australia. Medaglia inedita: 50esima internazionale di Federica Pellegrini nella sua straordinaria carriera e 50esima nella rassegna per il nuoto italiano dal 1993 ad oggi: 6 ori, 25 argenti e 18 bronzi. Le azzurre buttano giù 1″5 al precedente che il Circolo Canottieri Aniene aveva nuotato in Coppa Brema a Riccione lo scorso aprile. Di quella squadra facevano parte già Pellegrini in versione dorso ed Elena Di Liddo. Questa volta invece apre Margherita Panziera che va al di sopra del personale nuotato in batteria (57″23 contro 58″39) per un settimo posto che Martina Carraro trasforma in quarto in 1’04″47. Posizione mantenuta da Di Liddo in 56″41 e dalla divina che chiude in 52″11 tenendo a distanza il Giappone (3’51″81). L’Australia paga il cambio anticipato in terza frazione di Emily Seebohm e lascia il podio alle azzurre che lo completano con gli Stati Uniti (3’45″58) e la Cina (3’48″80).
“Si chiude un mondiale fantastico – racconta Carraro, già bronzo nei 50 rana, quarta nei 100 e autrice di cinque record italiani – Questa medaglia ci sta proprio tutta. Sono molto contenta per la squadra”, conclude la 25enne genovese, tesserata con Fiamme Azzurre e Azzurra ’91, allenata da Cesare Casella insieme al compagno Fabio Scozzoli ad Imola. “Sono molto contenta per la prestazione e personalmente perché ho conquistato la 50esima medaglia internazionale della carriera – racconta Pellegrini, 30enne di Spiena tesserata per il CC Aniene ed allenata da Matteo Giunta al centro federale di Verona – Questa volta abbiamo avuto un po’ di fortuna che nella vita serve sempre. Sono contenta di tornare a casa con una medaglia e con la mascotte. Sono contenta della settimana di gara. Ho retto tutti i turni di gara con lo stesso ritmo. Del 200 che non nuotavo da un anno e mezzo. Della 4×200 che sta tornando. Abbiamo una bella squadra. I giovani si stanno integrando bene e stanno crescendo confrontandosi bene con gli avvesari internazionali”, chiosa l’azzurra, quarta nei 200 stile libero che è tornata a nuotare dopo l’oro mondiale di Budapest 2017 sulla fuoriclasse statunitense Katie Ledecky.
Da mangiarsi le mani, invece, la finale dei 100 farfalla. Ilaria Bianchi si piazza per otto centesimi ai piedi del podio: 56″39 (26″31 ai 50) contro il 56″31 della brasiliana Deiene Dias, bronzo. Elena Di Liddo è quinta in 56″50 (26″09 ai 50), ma col record italiano di 56″06 nuotato in semifinale sarebbe stata argento, che invece va agli Stati Uniti che ne piazzano due avanti a tutte: Kelsi Dahlia (già argento nei 200 farfalla e bronzo 50 farfalla), in 55″01, e Kendyl Stewart, in 56″22.
“Non mi aspettavo di arrivare quarta – racconta la 28enne di Fiamme Azzurre e Azzurra ’91, allenata da Fabrizio Bastelli – Sono felice per il tempo, triste per i pochi centesimi che mi separano dal podio. Era parecchio che non nuotavo così bene, finalmente si sono sbloccate le gambe. Va bene; è un ottimo punto da cui ripartire”, conclude l’azzurra che solo nel 2012 – quando è stata campionessa mondiale ed europea della distanza – aveva nuotato più velocemente.
“Non mi aspettavo di arrivare quarta – racconta la 28enne di Fiamme Azzurre e Azzurra ’91, allenata da Fabrizio Bastelli – Sono felice per il tempo, triste per i pochi centesimi che mi separano dal podio. Era parecchio che non nuotavo così bene, finalmente si sono sbloccate le gambe. Va bene; è un ottimo punto da cui ripartire”, conclude l’azzurra che solo nel 2012 – quando è stata campionessa mondiale ed europea della distanza – aveva nuotato più velocemente.
foto di Andrea Staccioli / deepbluemedia.eu – insidefoto.com
Domenica 16 dicembre – Finali
4×50 SL F
Italia non iscritta
1. Stati Uniti 1’34″03 CR
2. Olanda 1’34″55
3. Australia 1’36″34
1500 SL M
RM 14’08″06 di Gregorio Paltrinieri il 4/12/2015 agli europei di Netanya
1. Mykhailo Romanchuk (Ukr) 14’09″14 CR
2. Gregorio Paltrinieri 14’09″87
3. Henrik Christiansen (Nor) 14’19″39
100 SL M
nessun italiano qualificato
1. Caeleb Dressel (Usa) 45″62
2. Vladimir Morozov (Rus) 45″64
3. Chad Le Clos (Rsa) 45″89
200 RANA F
nessun’italiana iscritta
1. Annie Lazor (Usa) 2’18″32
2. Bethany Galat (Usa) 2’18″62
3. Fanny Lecluyse (Bel) 2’18″85
200 DORSO M
nessun italiano qualificato
1. Evgeny Rylov (Rus) 1’47″02
2. Ryan Murphy (Usa) 1’47″34
3. Radoslaw Kawecki (Pol) 1’48″25
100 FARFALLA F
RI 56″06 di Elena Di Liddo in semifinale
prec. RI 56″13 di Ilaria Bianchi del 16/12/2012 ai mondiali di Istanbul
1. Kelsi Dahlia (Usa) 55″01
2. Kendyl Stewart (Usa) 56″22
3. Deiene Dias (Bra) 56″31
4. Ilaria Bianchi 56″39
5. Elena Di Liddo 56″50
50 RANA M
nessun italiano qualificato
1. Cameron van der Burgh (Rsa) 25″41 RC
2. Ilya Shymanovich (Blr) 25″77
3. Felipe Lima (Bra) 25″80
50 SL F
nessun’italiana iscritta
1. Ranomi Kromowidjojo (Ned) 23″19 CR
2. Femke Heemskerk (Ned) 23″67
3. Etienne Medeiros (Bra) 23″76 AM
4X100 MISTA M
Italia eliminata
1. Stati Uniti 3’19″98 CR
2. Russia 3’20″61
3. Giappone 3’21″07
4X100 MISTA F – Italia
prec. RI 3’52″88 CC Aniene (Pellegrini, Scarcella, Di Liddo, Ferraioli) il 15/04/2018 a Riccione
1. Stati Uniti 3’45″58
2. Cina 3’48″80
3. Italia 3’51″38 RI
Margherita Panziera 58″39, Martina Carraro 1’04″47, Elena Di Liddo 56″41, Federica Pellegrini 52″11
MEDAGLIERE (0 – 3 – 4)
ARGENTO
Simona Quadarella negli 800 stile libero in 8’08″03 mpt
Marco Orsi nei 100 misti in 51″03 RI
Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero in 14’09″87
BRONZI
Gabriele Detti nei 400 stile libero in 3’37″54
Martina Carraro nei 50 rana in 29″59 RI
4×50 stile libero M in 1’22″90 RI
Santo Condorelli 21″27, Andrea Vergani 20″44, Lorenzo Zazzeri 20″57, Alessandro Miressi 20″62
4×100 mista F in 3’51″38 RI
3. Italia 3’51″38 RI
Margherita Panziera 58″39, Martina Carraro 1’04″47, Elena Di Liddo 56″41, Federica Pellegrini 52″11
RECORD ITALIANI (17)
50 rana F
Martina Carraro 30″00 in batteria
Martina Carraro 29″79 in semifinale
Martina Carraro 29″59 in finale
100 misti M
Marco Orsi 51″42 in semifinale
Marco Orsi 51″03 in finale
4×50 stile libero M in 1’22″90
Santo Condorelli 21″27, Andrea Vergani 20″44, Lorenzo Zazzeri 20″57, Alessandro Miressi 20″62
50 farfala M
Piero Codia 22″76 in semifinale
100 rana F
Martina Carraro 1’04″87 in semifinale
Martina Carraro 1’04″73 in finale
4×50 mista M in 1’31″54
Simone Sabbioni 23″40, Fabio Scozzoli 25″51, Marco Orsi 22″23, Santo Condorelli 20″40
100 farfalla F
Elena Di Liddo 56″06 in semifinale
200 misti F
Ilaria Cusinato 2’06″17 in finale
4×200 stile libero F in 7’44″82 in batteria
Margherita Panziera 1’56″78 pp, Erica Musso 1’56″13, Federica Pellegrini 1’54″09, Simona Quadarella 1’57″82
4×200 stile libero F in 7’43″18 in finale
Margherita Panziera 1’56″71 pp, Erica Musso 1’56″65, Federica Pellegrini 1’52″66, Simona Quadarella 1’57″16
4×100 mista M in 3’26″11 in batteria
Simone Sabbioni 51″61, Nicolò Martinenghi 57″23, Matteo Rivolta 49″89, Alessandro Miressi 47″38
800 stile libero M
Gregorio Paltrinieri in 7’30″31 al passaggio dei 1500 in finale
4×100 mista F in 3’51″38
Margherita Panziera 58″39, Martina Carraro 1’04″47, Elena Di Liddo 56″41, Federica Pellegrini 52″11
MIGLIORI PRESTAZIONI ITALIANE IN TESSUTO (5)
400 misti F
Ilaria Cusinato 4’28″02 in batteria
Ilaria Cusinato 4’27″88 in finale
100 misti F
Ilaria Cusinato 59″75 in batteria
800 stile libero F
Simona Quadarella 8’08″03 in finale
200 misti F
Ilaria Cusinato 2’07″11 in batteria
PRIMATI PERSONALI (36)
200 farfalla M
Federico Burdisso 1’54″10 in batteria
400 misti F
Ilaria Cusinato 4’28″02 mpt in batteria
Ilaria Cusinato 4’27″88 mpt in finale
100 rana M
Nicolò Martinenghi 57″27 pp eguagliato in batteria
100 dorso F
Margherita Panziera 58″14 in batteria
Margherita Panziera 57″23 nella 1^ frazione della 4×100 mista in batteria
100 stile libero M
Santo Condorelli 47″23 nella 1^ frazione della 4×100 sl in batteria
Santo Condorelli 46″76 nella 1^ frazione della 4×100 sl in finale
50 rana F
Martina Carraro 30″00 RI in batteria
Martina Carraro 29″79 RI in semifinale
Martina Carraro 29″59 RI in finale
200 stile libero M
Filippo Megli 1’43″16 in batteria
Filippo Megli 1’42″62 nella 1^ frazione della 4×200 in finale
100 misti F
Ilaria Cusinato 59″75 mpt in batteria
100 misti M
Marco Orsi 51″42 RI in semifinale
Marco Orsi 51″03 RI in finale
50 stile libero M
Lorenzo Zazzeri 21″32 in semifinale
Santo Condorelli =21″32 nella 1^ frazione della 4×50 sl in batteria
Santo Condorelli 21″27 nella 1^ frazione della 4×50 sl in finale
50 farfalla F
Elena Di Liddo 25″66 in semifinale
800 stile libero F
Simona Quadarella 8’08″03 mpt in finale
50 farfalla M
Piero Codia 22″76 RI in semifinale
100 rana F
Martina Carraro 1’05″06 in batteria
Martina Carraro 1’04″87 in semifinale RI
Martina Carraro 1’04″73 in finale RI
200 misti F
Ilaria Cusinato 2’07″11 mpt in batteria
Ilaria Cusinato 2’06″17 RI in finale
100 farfalla F
Elena Di Liddo 56″62 in batteria
Elena Di Liddo 56″06 RI in semifinale
200 stile libero F
Margherita Panziera 1’56″78 nella 1^ frazione della 4×200 in batteria
Margherita Panziera 1’56″71 nella 1^ frazione della 4×200 in finale
1500 stile libero M
Domenico Acerenza 14’33″89 in batteria
100 stile libero M
Alessandro Miressi 46″84 =pp in semifinale
50 rana M
Nicolò Martinenghi 26″03 in semifinale
200 dorso M
Matteo Restivo 1’51″58 pp batteria
800 stile libero M
Gregorio Paltrinieri in 7’30″31 al passaggio dei 1500 in finale
MEDAGLIERE STORICO ITALIA
6 ori – 25 argenti – 18 bronzi = 50
1993 Palma de Maiorca 0-1-0 = 1
1995 Rio de Janeiro 0-0-0 = 0
1997 Goteborg 0-0-0 = 0
1999 Hong Kong 0-1-1 = 2
2000 Atene 0-1-2 = 3
2002 Mosca 0-0-1 = 1
2004 Indianapolis 0-1-0 = 1
2006 Shanghai 2-7-3 = 12
2008 Manchester 0-2-2 = 4
2010 Dubai 0-1-1 = 2
2012 Istanbul 2-2-0 = 4
2014 Doha 1-2-3 = 6
2016 Windsor 1-4-2 = 7
2018 Huangzhou 0-3-4 = 7
MEDAGLIATI INDIVIDUALI – 19
Medaglie d’oro (4)
Fabio SCOZZOLI – 100 rana (2012)
Ilaria BIANCHI – 100 farfalla (2012)
Gregorio PALTRINIERI – 1500 sl (2014)
Federica PELLEGRINI – 200 sl (2016)
Medaglie d’argento (21)
Luca BIANCHIN – 200 dorso (1993)
Simone ERCOLI – 1500 sl (2004)
Domenico FIORAVANTI – 100 rana (1999)
Massimiliano ROSOLINO – 200 sl (2000) e 400 sl (2008)
Filippo MAGNINI – 100 sl (2006 e 2008) e 200 sl (2006)
Luca MARIN – 400 misti (2006)
Alessandro TERRIN – 50 rana (2006)
Francesca SEGAT – 200 farfalla (2006)
Alessia FILIPPI – 400 misti (2006)
Federica PELLEGRINI – 200 sl (2006)
Fabio SCOZZOLI – 100 rana (2010)
Gregorio PALTRINIERI – 1500 sl (2012, 2016 e 2018)
Marco ORSI – 50 sl (2014) e 100 misti (2018)
Silvia DI PIETRO – 50 sl (2016)
Simona QUADARELLA – 800 sl (2018)
Medaglie di bronzo (12)
Christian MINOTTI – 1500 sl (2002)
Massimiliano ROSOLINO – 400 sl (1999, 2000, 2006), 200 misti (2000), 200 sl (2006 e 2008)
Federica PELLEGRINI – 400 sl (2006 e 2010)
Fabio SCOZZOLI – 100 rana (2016)
Gabriele DETTI – 400 sl (2018)
Martina CARRARO – 50 rana (2018)
MEDAGLIE CON STAFFETTE (2 – 4 – 7)
Medaglie d’oro (2) entrambe a Shanghai 2006
– 4×100 sl maschile
Calvi, Lanzarini, Galenda, Magnini
– 4×200 sl maschile
Rosolino, Pelliciari, Cassio, Magnini
Medaglie d’argento (4)
Istanbul 2012
– 4×100 sl maschile
Dotto, Orsi, Santucci, Magnini
Doha 2014
– 4×200 sl maschile
D’Arrigo, Belotti, Di Fabio, Magnini
Windsor 2016
– 4×100 sl femminile
Ferraioli, Di Pietro, Pezzato, Pellegrini
Windsor 2016
– 4×50 mista femminile
Scalia, Carraro, Di Pietro, Ferraioli
Medaglie di bronzo (7)
Manchester 2008
– 4×200 sl maschile
Brembilla, Rosolino, Cassio e Magnini
Doha 2014
4×50 mixed mista
– Bonacchi, Scozzoli, Di Pietro, Ferraioli
4×100 sl femminile
Ferraioli, Di Pietro, Pezzato, Pellegrini
4×50 stile libero maschile
– Dotto, Orsi, Magnini, Belotti
Windsor 2016
4×50 stile libero femminile
– Di Pietro, Ferraioli, Pezzato, Pellegrini
Hanzhou 2018
4×50 stile libero maschile
– Condorelli, Vergani, Zazzeri, Miressi
Hangzhou 2018
4×100 mista femminile
– Panziera, Carraro, Di Liddo, Pellegrini