iIL DIARIO DELLE FINALI
La regina del nuoto azzurro, tesserata Aniene e allenata da Matteo Giunta, che torna in vasca nei suoi 200 stile libero dopo un anno e mezzo dal titolo mondiale conquistato a Budapest 2017, è quarta con 1’53″18 (55″28 ai 100) e migliora il suo primato stagionale. Trionfa l’australiana, diciottenne, Ariarne Titmus col record di Oceania di 1’51″38, non lontano dal record italiano che Federica Pellegrini ha stabilito il 13 dicembre 2009 a Istanbul in 1’51″17. Seconda la statunitense Mallory Comerford con 1’51″81 e terza l’olandese Famke Heemskerk con 1’52″36. Fede si era presentata in finale con il sesto tempo delle batterie (1’54″46). “E’ stata una gara bellissima vissuta da dentro – afferma Faderica – e sono molto contenta. Anche del tempo. Abbiamo deciso all’ultimo di farla, ieri sera. Sono due mesi che mi alleno per tornare a fare questi 200 e arrivare quarta con 1’53 al mondiale è comunque un ottimo risultato. Sembrava come il primo giorno di scuola e mi darei un otto pieno. E domani ci sono i 100”.
Ilaria Cusinato nei 200 misti è quarta con la migliore prestazione italiana in tessuto di 4’27″88 e si avvicina ulterirormente al record italiano assoluto di 4’26″06 che Alessia Filippi ha stabilito dieci anni fa agli europei di Rijeka (era il 14 dicembre del 2008). Vince Iron Lady Katinka Hosszu, la Regina di Ungheria, con 4’21″40, davanti alla statunitense Melanie Margalis (4’25″54) e alla francese Fantine Lesaffre (4’27″31). L’azzurra di Fiamme Oro e Team Veneto, allenata da Stefano Morini al Centro Federale di Ostia, aveva già abbassato il primato nazionale in tessuto questa mattina in batteria nuotando in 4’28″02 (suo anche il precedente 4’29″36 del 15 aprile scorso ai campionati a squadre di Riccione) e si è superata in finale. “Il podio non era l’obiettivo di questo mondiale – spiega Ilaria – ed è gia stato importante essermi qualificata in finale. Per me rappresenta un passo avanti e gradulamente, come abbiamo ho fatto fino adesso, si arriva all’obiettivo finale. Sono contentissima di aver migliorato ancora dopo questa mattina, quando avevo tirato già tanto. Della gara non rimpiango nulla. E’ stata bellissima. Ho dato tutto quello che avevo ed ora si guarda già avanti: prossimo step 200 misti”.
Nei 50 rana Martina Carraro, venticinquenne genovese di Fiamme Azzurre e Azzurra ’91, che si allena col compagno Fabio Scozzoli agli ordini di Cesare Casella, concede il bis. Dopo aver stabilito il record italiano in batteria con 30″00 (terzo tempo delle batterie) strappandolo per un solo centesimo alla compagna di nazionale Arianna Castiglioni, che lo deteneva dal 13 dicembre 2017 agli europei di Copenaghen, lo abbassa di nuovo in semifinale e lo porta a 29″79. Il suo è il secondo tempo di ingresso in finale, alle spalle della giamaicana Alla Atkinson con 29″64 e davanti alla lituana Ruta Meilutyte (29″80). “Mi sento veloce – sorride Martina – e soprattutto cresciuta: i miei punti deboli che erano la partenza e la virata, non sono più così tanto deboli. Ho lavorato sulle mie prestazioni in vasca corta che rispetto alla lunga erano molto diverse. Con Cesare, il mio nuovo allenatore, abbiamo migliorato sei decimi in un cinquanta in meno di un anno. Volevo fare 29″99 e invece è arrivato adddirittura 29″7. Senza parole. Bellissimo”.