Calcio: la Fiorentina ci fa sognare : 3° in classifica alle spalle della Juve, dietro il Sassuolo, a pari merito con il Napoli e Spal
UNA VITTORIA ALLA ROVESCIA di Alessandro “Coppins” Coppini
E’ l’esatto contrario di quella con il Chievo la vittoria Viola contro l’Udinese. Sette giorni fa fu goleada, stasera un sofferto 1 a 0. I clivensi giocarono a viso aperto, mentre i friulani chiudono ogni spazio e iniziano con irritanti perdite di tempo (mai redarguiti veramente dall’arbitro) sin dai primi minuti. Domenica scorsa la partita si sbloccò dopo pochi minuti con un tiro impossibile di Milenkovic, mentre stasera per vedere un’occasione da rete si deve aspettare la mezz’ora, quando Biraghi sbaglia da ottima posizione. Aveva impressionato per la capacità di verticalizzare la versione viola di una settimana fa, mentre oggi, con gli spazi chiusi, riemerge il temuto tic-toc con passaggi laterali. Gerson era stato uno dei migliori, soprattutto nel cercare la profondità ma con l’Udinese appare impalpabile e chissà che non sia questa incostanza uno dei suoi limiti. Anche Eysseric assomiglia pericolosamente a quello della passata stagione. Insomma nel gioco e nei singoli la gara sembra l’esatto opposto di quanto ammirato appena sette giorni fa. L’entrata di Pjaca fa intuire come il croato sia un vero top-player ma non riesce a sbloccare il risultato. In una partita che va alla rovescia, con gli avversari disposti benissimo a chiudere ogni centimetro, solo un contropiede la potrebbe sbloccare, ma sembra impossibile perché i friulani restano rintanati nella loro metà campo Ma l’incredibile si avvera al 28’ della ripresa. L’Udinese batte un angolo, palla al limite per Chiesa che inizia una delle sue sgroppate. Si allarga benissimo a sinistra, per creare spazio, Simeone, ma “Chiesino” non lo serve perché il Cholito è in fuorigioco. Sul lato opposto detta invece il passaggio Benassi, con uno dei suoi preziosi inserimenti, e Chiesa fa l’assist con un pallonetto sublime. Il 24 viola è però molto angolato e c’è un solo spazio per fare goal, una manciata di centimetri tra Scuffet, il palo e la traversa, Ed è lì che Marco esplode il tiro e fa esplodere lo Stadio. Con le dovute proporzioni la rete ricorda quella di Bati a Wembley ,nell’ormai lontanissimo 1998, quando Heinrich gli fornì un pallone filtrante ma un pò troppo verso il fondo, e ci volle un miracolo balistico di Batistuta per regalare una storica vittoria. Dopo il goal, anche Pioli si scatena nell’esultanza, facendo capire quanto questo gruppo “ci senta”. Finisce con un contrappasso che il calcio spesso regala: i friulani, che avevano ritardato ogni rimessa, ogni rinvio del portiere, che avevano effettuato con lentezza esasperante le tre sostituzioni, e che avevano accentuato ogni caduta, corrono forsennati a recuperare ogni pallone che finisce fuori. Anche quello sul fondo che un furbissimo raccattapalle si guarda bene dal dare a Scuffet, con il portiere imbufalito che se lo va a prendere : giustizia è fatta!